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Ruju che frusciu
(rosso come le bacche del pungitopo)

Pungitopo

Nel freddo dell'inverno, la macchia mediterranea e il sottobosco si macchiano di rosso.

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Carnevale, ogni dolce vale

Casalinghe disperate... mai♥

Cuori teneri sott'olio

Carciofi olio di Sara

Il carciofo, l'ortaggio dal cuore tenero, deriva biologicamente dal cardo selvatico, cardus in latino e cugùntzula in sardo. 
Benché conosciuto fin dall'antichità, la sua produzione nell'isola inizia solo dopo la prima guerra mondiale, interessando soprattutto il territorio del Medio Campidano. Veniva coltivato in piccoli orti per il consumo familiare. Gli impianti erano modesti con un massimo di 50-100 piante, situati spesso tra i filari dei vigneti. 

Nel mondo agricolo di allora, su messaiu e s’ottuau,  erano i protagonisti della vita contadina. Il primo era il proprietario terriero, considerato l’agricoltore di rilievo, dedito soprattutto alla coltivazione del grano, dei legumi e della vite. L'altro, S’ottuau, produttore di ortaggi, già considerati di basso livello, era una figura di secondo ordine perché disponeva di un’azienda minima oppure coltivava terreni altrui con un contratto di mezzadria. In ogni caso gli impianti venivano praticati tutti in asciutto, con trapianti effettuati a febbraio con carducci. Il carciofo seguiva il suo ciclo naturale, senza nessuna tecnica di forzatura.

Solo negli anni 50, grazie alla campagna di bonifica e di irrigazione di tutta l'isola, i contadini locali perfezionarono tecniche colturali fino ad arrivare all'attuale eccellenza del carciofo spinoso sardo, a cui è stato riconosciuto il marchio denominazione di origine protetta (DOP).
Il suo gusto amarognolo, dovuto all'elevata concentrazione di cinarina, dalle grandi proprietà benefiche, si presta a tante preparazioni in cucina. Si consuma a crudo con olio di oliva e sale, in umido, in forno.
I più piccoli, quelli dal cuore tenero di metà primavera, sono molto delicati, ideali per preparare conserve da consumare nei mesi successivi.

Sara, la nostra Casalinga disperata... mai♥, ha trovato al mercato dell'ortofrutta vicino a casa, dei carciofi tenerissimi e ha pensato di conservarli nei barattoli per l'estate prossima. Ecco la ricetta dei Cuori teneri sott'olio .

InsulaGolosaRicette ringrazia ♥

  

CUORI TENERI SOTT'OLIO
Sa Canciofa in s'ollu

 

Carciofi bolliti

Ingredienti
2 dozzine di carciofi spinosi piccoli tenerissimi
2 litri di aceto di vino
1 litro d'acqua
olio extravergine di oliva
1 limone

Preparazione
Pulite i carciofini eliminando le foglie più dure e le punte spinose. Tagliateli in quattro e immergeteli poi in acqua e succo di limone per non annerirsi. Portate ad ebollizione l'acqua con l'aceto, e poi immergeteci i carciofi. Dopo circa 15, quando i carciofi sono ancora al dente, scolateli e lasciateli raffreddare. Adagiateli poi in un panno di cotone lasciandoli asciugare all'aria per qualche ora. Prendete una serie di vasi di vetro ermetici e sterilizzateli al forno. In un primo vasetto versateci un po' d'olio e iniziate a inserire i carciofi a strati fin sotto il bordo; se occorre aggiungete altro olio, i carciofi devono essere completamente immersi. Chiudete il vaso e lasciate riposare. E così via... per i vasetti necessari...
Conservate i barattoli di carciofi dal cuore tenero sott'olio in luogo fresco e asciutto.

Curiosità: Il prodotto così conservato si può consumare anche dopo qualche mese grazie alla presenza dell'aceto e dell'olio d'oliva che sono conservanti naturali  

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