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Sambucu, Sauccu, Scovedu

Frutti di sambuco

Il sambuco, sambucus nigra, è una piccola pianta molto diffusa in tutta Europa e nel Mediterraneo, soprattutto nella macchia e in

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Carnevale, ogni dolce vale

Casalinghe disperate... mai♥

Il silenzio, la notte, il mare

hotel capo spartivento

pavoncella

Questa notte il mare è calmo, si può scrutare l'orizzonte dalle finestre aperte e la brezza calda del levante muove lentamente le tende di lino della mia stanza.
Lo spicchio di luna è luminoso nel cielo fermo. Sarà perché è estate, sarà perché sono in vacanza ma questa notte è una vera notte.
Mi lascio andare alla fantasia e attorno a me tutto si ferma e tutto si muove. Mi affaccio nuovamente alla finestra e guardo il mare che si illumina e si spegne. Allora capisco che è il faro che vive, che pulsa nella notte. Si accende e si spegne. Come la luce di una stella nell'universo infinito. Un attimo di luce, un attimo di scuro. Un bagliore poi il buio, ma un buio tenue perché la luna fa da padrona nel cielo e si riflette sull'acqua.
Immagino di essere il guardiano di questo faro e ritrovo in me un senso di libertà che non sapevo di avere, dimentico gli affanni della vita, il caos della quotidianità e penso che vivere a contatto con la natura sia la fonte di energia più potente che il creato potesse regalarci. É una sensazione forte e dolce allo stesso tempo, è una linfa che sale nelle vene.
Nulla è più completo che stare da soli con se stessi. É un cerchio che si chiude.
Vorrei fermare quest'attimo ma all'orizzonte il vento comincia a spirare e il mare si increspa. É un libeccio ancora più caldo che annienta la mente. Mi allontano dalla finestra e mi avvicino al letto ancora intatto. Questa notte è la mia notte, è il mio rifugio sospeso tra il cielo e il mare.
Ma questo non è solo il mio sogno.

 

Curiosità: Con “Sardegna Fari” è nato il progetto dell’Agenzia di Conservatoria delle coste e degli assessorati degli Enti Locali della Regione insieme al Fai, WWF e Legambiente. L’obiettivo è recuperare le strutture abbandonate da anni (circa 40) dislocate lungo tutta l’isola, per reinserirle nel patrimonio storico sardo.
Tra le soluzioni proposte c’è quella di far rivivere l’esperienza dei guardiani del faro: dormire, cucinare e mangiare all’interno del faro e assaporare l’identità perduta di un mestiere dimenticato nel tempo. 

Insula Golosa Ricette

finestra insulagolosaricetteInsulaGolosaRicette è un luogo di incontro di amanti, amici e cultori del Mangiar Bene Made in Sardegna. L'isola azzurra risplende maggiormente quando i profumi della natura si incontrano con quelli della cucina.
Vi invito quindi a imbandire la tavola di InsulaGolosaRicette con storie, aneddoti e favole, perché ogni piatto tramandato per secoli è la sintesi della cultura e dell'esperienza degli uomini e delle donne della Sardegna. Gente vera e sincera che ha amato la terra e il mare, ha lavorato, pregato... e mangiato.
Abbiamo quasi dimenticato il piacere di stare a tavola: quel momento così magico da dedicare ai cari e agli amici, ma soprattutto a noi stessi. Con InsulaGolosaRicette è un po' come stare a tavola, è un cerchio dell'amicizia e del divertimento, dove un'atmosfera particolare si crea con la giusta compagnia, il buon cibo e il buon vino.

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L'isola che c'è

La Sardegna è un’altra cosa: più ampia, molto più consueta, nient’affatto irregolare, ma che svanisce in lontananza. Creste di colline come brughiera, irrilevanti... D. H. Lawrence

costa_nebidaEsiste al centro del Mediterraneo un pezzo di paradiso, chiamato Sardegna: è l'isola che c'è e custodisce uno scrigno di bellezze naturali stupefacenti.
Il primo incontro con l’isola, è la vista delle sue splendide coste con fondali trasparenti e acque cristalline: scogliere a picco si alternano ai delicati litorali sabbiosi, a volte bianchi oppure rosa.

Gli occhi e l'anima si colmano di azzurro e di smeraldo, il cielo e il mare si confondono. Poi arriva la notte che non cela altre scoperte, con il tramonto lo spettacolo continua. Il calarsi stanco del sole al di là di scogliere rosse o viola, è difficilmente descrivibile a parole. Solo occhi pronti a gustare l’essenza meravigliosa della natura possono spiegarlo.

Ogni spiaggia è la più bella e non si sa mai quale preferire. Ma la Sardegna, come dice una nota pubblicità, non è solo mare.

bosco di marganaiUna leggenda vuole che i sardi siano molto gelosi della loro terra ed è per questo che non hanno mai permesso ai "forestieri" di addentrarsi nell'entroterra.

E' proprio qui che si esprime la sua vera identità e la sua magia. Si scopre un mondo inaspettato, fatto di montagne d'argento e di boschi infiniti, abitati da cervi, mufloni e cinghiali; sorvolato da aquile e gheppi innamorati; profumato di timo e di orchidee selvatiche, e colorato da praterie di ciclamini viola e di elicriso giallo.

Come nei romanzi di avventura le scoperte si susseguono in ogni pagina, così anche nell'isola che c'è.

Ed ecco che si scopre un proto-nuraghe, (un nuraghe con struttura architettonica più massiccia rispetto a quello "classico"), tra i muschi e i licheni esposti a nord.

Un tempo era rifugio dei banditi e fuggiaschi, ora riposa silenzioso nel bosco. Tra le foglie secche del leccio si intravede una piccola volpe in cerca di cibo, ma poiché teme i curiosi, si nasconde velocemente in una cava naturale.

Le montagne rimangono immobili, avvolte dalla natura che pulsa di vita. Il rumore del vento e il silenzio della neve si alternano al cinguettio degli uccelli in primavera, regalando luoghi magici abitati da da fate, ciclopi e grandi narratori.

Una grande emozione, da vivere e sentire e soprattutto da raccontare, perché stare a contatto con la natura, seguire il vento e le nuvole, guardare il cielo da una spiaggia, o il volo degli uccelli attraverso i rami di un albero, assaporare i cibi locali e ascoltare i racconti degli anziani è un lusso che ormai solo pochi possono godere.

Non è solo un viaggio

Porto Botte

Ok. Cartina alla mano e decisioni immediate. Da che parte andiamo? Niente di più difficile! Siamo in Sardegna, le strade sono poco segnate, i cartelli stradali confusi, i distributori di benzina quasi inesistenti per diversi chilometri.
Ma non ci scoraggiamo. Siamo appena arrivati sull'isola. Siamo al Porto. Cagliari si staglia bellissima con la sua veste rosata e ci sorride.  Riordiniamo le idee e riassumiamo.
Il mare è da tutte le parti, il sole nasce sempre a est e tramonta a ovest, il Gennargentu è al centro e tutto intorno è un alternarsi di borghi, di nuraghi, di castelli disabitati, di ricoveri di pastori e di campi coltivati.
Prendiamo direzione sud ovest. Il tramonto ci precede e lo seguiamo felici. L'avventura è incominciata. Ci sentiamo un po' californiani in pantaloncini a fiori e magliette colorate. Andiamo incontro al mare.
Ma qui ci sbagliamo perché prima ancora di vedere il mare,  il cuore si riempie di immagini e di colori. Alberi, macchia mediterranea, rocce fantastiche e miniere abbandonate si mostrano disincantati ai nostri sguardi. Siamo sbalorditi da tanta bellezza.
La notte sta per arrivare, all'improvviso due cervi saltano la strada abbagliati dai fanali delle nostre auto. Per un istante penso che non è reale, penso che la stanchezza sta prendendo il sopravvento ma poi capisco che siamo in Sardegna e tutto è possibile.

É come nelle storie che mi raccontava mia nonna quando ero bambina. Suo padre, carabiniere a cavallo di Abbasanta, percorreva i pendii più impervi a caccia di banditi o di avventura, ma il più delle volte trovava peonie appena sbocciate o cuccioli di volpe nascosti ai predatori. Lei mi raccontava di donne che lavavano i panni al fiume e la sera preparavano la minestra con il finocchietto selvatico e il lardo del maiale lasciato essiccare per giorni nel posto più fresco della casa. O delle domeniche, quando i giovani uomini indossavano gli abiti di festa e andavano a Messa per incontrare le ragazze. Penso ai film di Tornatore e ai racconti di Grazia Deledda, è un tutto susseguirsi di flash back e sensazioni.

É notte fonda. Siamo arrivati in paese. Prendiamo possesso di un piccolo appartamento al centro storico, ci sistemiamo alla meglio e ci diamo la buona notte prima di andare a letto. Realizzo che sono di nuovo a casa. Il profumo di mirto selvatico è nell'aria e assaporo la vacanza appena iniziata; decido che domani mattina andrò al panificio a prendere su civraxiu appena sfornato per preparare la colazione.

L'InsulaGolosa è qui per noi.

Siamo...

Fiori di campoSiamo sardi
Siamo spagnoli, africani, fenici, cartaginesi, romani, arabi, pisani, bizantini, piemontesi.
Siamo le ginestre d'oro giallo che spiovono sui sentieri rocciosi come grandi lampade accese.
Siamo la solitudine selvaggia, il silenzio immenso e profondo, lo splendore del cielo, il bianco fiore del cisto.
Siamo il regno ininterrotto del lentisco, delle onde che ruscellano i graniti antichi, della rosa canina, del vento, dell'immensità del mare.
Siamo una terra antica di lunghi silenzi, di orizzonti ampi e puri, di piante fosche, di montagne bruciate dal sole e dalla vendetta.
Noi siamo sardi
.

Grazia Deledda

Bucconis

murici

Anticamente la pesca dei murici era praticata tantissimo perché dal piccolo mollusco si ricavava la porpora reale, secreta da una ghiandola; il liquido inizialmente giallastro, una volta riscaldato diventava di un colore rosso acceso, inalterabile, adatto alla colorazione di tessuti naturali come lana, cotone e lino con cui si confezionavano stoffe e arazzi. I murici erano, e lo sono ancora, preziosissimi perché da ogni esemplare si può estrarre solo una goccia di colorante.

 

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Gamberetti al finocchietto

gamberetti

Nei lunghi mesi invernali i pescatori, seduti sulla porta di casa, intrecciano a mano le nasse di giunco e di mirto o di altre essenze selvatiche. Le mani bruciate dal sale e dal vento ripetono a memoria gli stessi gesti, anno dopo anno, perché intrecciare le nasse è di buon auspicio per la pesca dei mesi a venire, in particolare per la pesca dei gamberi.
In inverno i piccoli crostacei vivono e si riproducono nelle grotte profonde. Nelle notti d'estate 
i pescatori, memori dei racconti dei pescatori più anziani, calano le nasse solo in alcuni fondali e i gamberi, ingannati dalla forma della cesta simile alle pareti rocciose delle loro tane, vi restano intrappolati. E' una pesca antica e selettiva, ancora praticata nei piccoli porticcioli di paese dove il pescato è considerato un dono del mare e della natura. 
InsulaGolosaRicette vuole rendere omaggio ai pescatori nostalgici che amano il mare  e lo rispettano proponendo la ricetta dei Gamberetti al finocchio selvatico, da presentare come antipasto o come contorno.

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Granchi in insalata

granchi in insalataIl vento di maestrale batte forte sulla costa occidentale dell'isola. Le spiagge diventano più strette, le dune di sabbia si fanno più alte e tra gli scogli fanno capolino i granchi di mare, dal colore verde scuro.

Se tenti di acchiapparli, loro sono più veloci e si nascondono negli anfratti delle rocce, battuti dalle onde. Ma appena arriva il tramonto, i granchi escono allo scoperto e ignari del pericolo si fanno catturare.

InsulaGolosaRicette vi propone la ricetta dei Granchi in insalata, gli ottimi crostacei dalle piccole dimensioni che sanno dare ai piatti, il sapore di mare tanto amato dai buongustai.

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Insalata di mare alla sarda

Insalata di mareI profumi del Mediterraneo prendono il sopravvento e, tra le tante specialità di mare, ripeschiamo l'Insalata di mare alla sarda, un antipasto  o un contorno gustosissimo e delizioso che viene consumato non solo nel periodo estivo, perché fresco e piacevole ma anche in inverno, sostituendo semplicemente alcuni ingredienti stagionali, per avere, sempre, un piatto genuino e di prima qualità.

InsulaGolosaRicette vi propone la ricetta tradizionale, nel rispetto delle usanze tipiche locali.

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Insalata di polpo

pruppu

Octopus's Garden, Il giardino dei polpi.... è una canzone dei Beatles, scritta da Ringo Starr. L'idea della canzone venne quando Starr era, insieme all'attore Peter Sellers, su una barca in Sardegna nel 1968. Starr ordinò "Fish and chips" (pesce e patate fritte) per pranzo, ma gli offrirono calamari e polpi. Il capitano della nave gli raccontò che i polpi vivevano sul fondo del mare, raccogliendo pietre e oggetti brillanti per costruire giardini... 

Chi ha avuto la fortuna di nuotare nei nostri mari può confermare che questi giardini esistono per davvero e sono popolati da creature meravigliose come i polpi che nuotano nell'acqua limpida ondeggiando con i loro tentacoli, quasi fossero dei robot.

I pescatori, custodi del mare, preparano da sempre Su pruppu a insaladaun antipasto con i polpi, molto ricercato sulle tavole di tutto il Mediterraneo. Nell'isola sarda viene consumato anche in inverno. 
La preparazione dell’insalata di polpo a prima vista potrebbe sembrare difficile ma se seguite attentamente la ricetta, di cui sotto, vi accorgerete che è molto semplice e anche i meno bravi in cucina otterranno grandi soddisfazioni nella sua realizzazione. 
InsulaGolosaRicette vi ricorda che è un piatto della domenica e delle festività natalizie, quindi onoriamo le feste  a tavola rispettando le usanze.

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Anguli de porru de campu

torta salata all'aglio selvatico

Quando i nostri nonni andavano per prati e boschi a raccogliere il cibo che cresce spontaneo non sapevano che erano i caposcuola di una moda moderna. E sì, proprio così, non facevano altro che praticare quello che oggi  viene definito Foraging.
Per decenni ci hanno fatto credere che "raccogliere" il cibo dagli scaffali e metterli in un carrello, era molto più sano e conveniente... Ma la storia recente ci racconta qualcosa di diverso. Per esperienza personale vi posso garantire che un frutto appena raccolto ha un gusto particolare, è un concentrato di aria, di sole, di pioggia e di... amore e che girovagare alla ricerca di erbette selvatiche e gustarle poche ore dopo, è un'esperienza che rigenera il corpo e la mente.
Madre terra è sempre generosa con i suoi doni: bacche, erbette, frutti antichi. germogli sono sempre a nostra disposizione. A noi spetta solo la consapevolezza del valore di questo tesoro. Andare nel bosco o nella macchia mediterranea e raccogliere una moltitudine di erbe, funghi e piante è qualcosa che solo alcuni privilegiati possono permettersi.
InsulaGolosaRicette vuole essere sempre alla moda e imitare le pratiche dei nostri nonni ♥

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Antipasto alla sarda


orgosoloProcuratevi un bel vassoio di sughero, sa sippa, ricavato dalla corteccia stagionata e lavorato a mano con sa leppa
 (coltello tipico). Prendete, poi i frutti della madre terra e del mare, adagiateli sul vassoio disegnando figure geometriche come fanno i bambini quando giocano insieme. Ecco che l'antipasto più buono in Sardegna è pronto. Nella foto il nuraghe trilobato Dovilineo a Orgosolo, simbolo della cultura millenaria dell'isola di Sardegna, una terra di guerrieri e cacciatori, di architetti e di naviganti, capace di stupire e ammaliare con una cucina semplice e appetitosa. A voi, lettori di InsulaGolosaRicette, amanti del buongusto,  l'antipasto alla sarda, inimitabile, unico e originale.

 

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Carciofi e bottarga

cavaliere d'italiaInsulaGolosaRicette riscopre un altro un piatto tipico della tradizione culinaria sarda l'antipasto di carciofi e bottarga. Chi non conosce il carciofo spinoso sardo e la bottarga? Il sapore amarognolo del carciofo e il piccante della bottarga si mescolano per dar vita a un piatto che potrebbe essere di terra ma anche di ...mare.
Ma cosa è la bottarga? Comunemente i sardi la chiamano il caviale sardo ed è un dono dalla cultura araba; Sa butàriga, in sardo, dall'arabo batārikh (بطارخ) che significa "uova di pesce conservate sotto sale". La bottarga viene, infatti, ricavata dalle uova di tonno rosso o di muggine; costituiva il pasto ideale dei pescatori che trascorrevano la giornata di duro lavoro in mare, perché sostanziosa e ricca di proteine e grassi. Nelle isole di Sant'Antioco e Carloforte la bottarga di tonno è la più conosciuta grazie alla pesca del tonno; a Cabras e in tutto il golfo di Oristano fino ad Alghero vantano invece la migliore qualità di bottarga di muggine, grazie alla fiorente presenza di questo pesce.
Nella foto un "Cavaliere d'Italia", un uccello acquatico tipico delle zone in cui si pescano i prelibati muggini.


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Frittelle de porru de campu

Frittelle

Quando i prati iniziano a farsi avari, arriva il momento di andare nel bosco. E' qui che si ritrova la gioia di riscoprire i doni di madre natura dimenticati o accantonati in un angolo della memoria. Per tanto tempo il piacere di raccogliere le erbe e i frutti selvatici è stato messo da parte... è ora di rivivere questa gioia... le piante aromatiche e le selvatiche ci sorridono con i loro fiori, le loro foglie, le loro bacche e i loro frutti.
Ma non abbiate fretta di raccoglierle: camminate e ascoltate, e soprattutto osservate: un giorno raccogliete un'erbetta, un altro giorno un'altra ancora. Siate delicati, prendete solo una piccola parte della pianta perché ognuna di loro è magica, possiede al suo interno tutta l'energia del'universo.

InsulaGolosaRicette vi augura buon raccolto.

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Nervetti di piede di bue

murales

InsulaGolosaRicette vi propone un piatto tipico della tradizione culinaria sarda poco conosciuto dai turisti ma anche da molti sardi. Purtroppo  è difficile gustare questo piatto nei ristoranti o nei pub delle grandi città isolane ma è un ottimo piatto da offrire. Nei paesi, le anziane signore lo preparano con molta frequenza, soprattutto nel periodo estivo, perché è fresco e gradevole.

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