Panadas

Panada

La Sardegna è un'isola meravigliosa, non solo per le sue fantastiche spiagge baciate dal mare cristallino o per i suoi boschi verdeggianti, ma anche per i suoi piatti che raccontano storie millenarie, di uomini e donne dedite alla pastorizia, all'agricoltura e alla pesca. Nel cassetto degli archivi della memoria ho trovato la Panada Antiga.

Secondo gli archeologi e gli studiosi di enogastronomia la Panada era già conosciuta dalle genti nuragiche dell'età del bronzo, che preparavano una versione prettamente agro-postorale, a base di carne e verdure.

Tuttavia il termine "Panare" o "impanare" che significa avvolgere gli alimenti in una sfoglia di pasta di pane azzimo, è molto simile a "empanada", termine spagnolo.
Non dimentichiamo che la dominazione spagnola in Sardegna durò ben 4 secoli e fu capace di influenzare e cambiare molte abitudini consolidate
.
La panada, timballo o calzone, era un tipo di preparazione molto in voga nel Medioevo. L'influenza spagnola fu capace di modificarne il gusto e la forma. Ci sono tantissimi riferimenti anche alla cucina classica medioevale italiana dove si sovrapponevano i sapori fino a coprire il gusto originario degli ingredienti con doppie cotture. Gli spagnoli prediligevano l'empanada con il ripieno di cozze o di pesci vari o di legumi, abbandonando quasi del tutto la carne.
Questi cambiamenti non vennero apprezzati dal popolo sardo che, non curante, continuò a preparare l’antica ricetta, aggiungendo, però un tocco di eleganza quasi rinascimentale con “sa considura”, ovvero la cucitura, una sorta di ricamo di pasta attorcigliata che blocca il contenuto all'interno della pasta.

La panada riprende così le sue origini di piatto semplice agro-pastorale concepito però come un "oggetto da trasportare": contiene del cibo che si cuoce e che si può consumare tutto. 

Risponde quindi alle esigenze della vita in campagna ma anche alle nuove regole del galateo, perché costituisce una porzione individuale da servire più facilmente a tavola. 

Pensate alla Panada di Oschiri nel Sassarese, piccola ed elegante, ripiena di carne di maiale, piselli freschi o altri ingredienti a seconda della stagione o alla Panada di Cuglieri, nell'oristanese, anch'essa di piccole dimensioni, ripiena di carne di vitello e maiale, favette e carciofi freschi.

Unica eccezione è la Panada di Assemini, molto più grande, sembra quasi una pentola di pasta, ripiena di anguille o carne di agnello e verdure fresche di stagione. Forse questa versione è la più vicina all'empanada spagnola

 

Sara, la nostra Casalinga disperata... mai ♥ in un caldo pomeriggio d'estate ha indossato il grembiule di cuoca di casa e ha preparato le panadas con ripieni e al gusto diversi, cercando di copiare dalle antiche usanze medioevali.

InsulaGolosaRicette vi consiglia di provarle ♥ Sono ottime da consumare in riva al mare, o passeggiando per le vie strette delle nostre città e in quelle di borghi poco conosciuti, tutte da scoprire o riscoprire.

 pavoncella

PANADAS ANTIGAS
con diversi ripieni 

 

Panadas cruda

Ingredienti per sfoglia di pasta azzima
450 gr di semola fine di grano sardo
50 gr di granito 
1 bicchiere di acqua tiepida  
100 gr di strutto
10 g sale fino

 

Ingredienti per il ripieno a piacere
patate a cubetti, pomodoro secco, formaggio pecorino a scaglie, menta fresca, sale qb, olio evo

patate a cubetti, pomodoro secco, salsiccia fresca sarda a cubetti, sale qb, olio evo

patate a cubetti, pomodoro secco, zucchine bianche o verdi a cubetti, menta fresca, sale qb, olio evo

 

Panadas forno

Preparazione
Lavorate bene gli ingredienti per la sfoglia di pasta azzima (non ha bisogno di lievito) fino ad avere un impasto liscio e compatto. Mettetelo per almeno una mezz'ora in frigorifero se la temperatura esterna è molto alta, in modo che lo strutto si rapprenda.


Intanto preparate i ripieni. Ricordate che le patate e il pomodoro secco sono presenti in tutti i tipi di panadas. Tritate la menta e le zucchine, tagliate la salsiccia fresca a cubetti e il formaggio a scaglie. Separate gli ingredienti in tre diverse ciotole, seguendo le indicazioni di cui sopra.

Stendete poi la sfoglia di pane e ritagliate due dischi di dimensioni diverse. Mettete il ripieno desiderato al centro del disco più grande. Aggiungete un filo d'olio evo e poco sale (il pomodoro secco è già salato di suo).
Dategli la forma di un canestrino, ricopritelo con il disco di pasta più piccolo e chiudetelo: unite i bordi dei 2 dischi pizzicandoli con il pollice e l'indice, formando il tipico cordoncino decorativo, fino a completare la chiusura della panada.

Decorate le panadas con fiori, farfalle o cuoricini di pasta ritagliata, come nella foto a destra, a seconda del ripieno che avete utilizzato, così da riconoscerle facilmente una volta cotte.

Mettete in forno caldo a 180° per circa 45 minuti, fino a quando la pasta risulta dorata.

Curiosità: le Panadas sono perfette accompagnate da un Vermentino di Sardegna portato a temperatura