L'agrifoglio, simbolo dell'inverno e del Natale, è stata considerata una pianta portafortuna ancor prima del Cristianesimo. Si credeva proteggesse
...In autunno è bello andare per funghi e gironzolare per le campagne che profumano di essenze mediterranee bagnate dalla rugiada. Una tra le tante essenze è, sa murta, in sardo, ovvero il mirto, molto utilizzato nella gastronomia dell'isola.
InsulaGolosaRicette vi propone una ricetta che utilizza i rametti della bellissima pianta aromatica del mirto. Si consiglia di non abusare delle sue chiome perché è una specie indigena della macchia mediterranea. Tuteliamola e rispettiamola. Procediamo, quindi, con parsimonia, per ottenere un ottimo condimento per le carni e i pesci arrosto, da conservare e utilizzare tutto l'anno: l'olio al mirto.
OLIO AL MIRTO
Ollu a sa murta
Ingredienti
1 litro di olio extravergine di oliva
3 rametti di mirto
1 spicchio d'aglio
Preparazione
Fate macerare nell'olio, per un mese, il mirto e l'aglio vestito e leggermente schiacciato, all'interno di un vaso a chiusura ermetica, in luogo buio e asciutto. Passato il mese, agitate e filtrate l'olio aromatizzato e imbottigliate in bottiglie di vetro scuro. Conservate sempre in ambiente fresco e asciutto. Ecco pronto un ottimo condimento per tutti gli arrosti di carne e di pesce.
Curiosità: Volendo si può aggiungere un rametto di timo selvatico, che aggiunge note intense con il suo profumo e il suo sapore.
Nella tradizione gastronomica sarda la gallina ha sempre avuto un posto d'onore. Fino a qualche decennio fa esisteva perfino la gallina di razza sarda, oramai estinta a causa dell'introduzione di altre razze e soprattutto per il cambiamento della società.
Era facile trovarla nei cortili delle case campidanesi o nei stazzi contadini.
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