Sternbergia lutea
In autunno la campagna si colora di toni caldi e avvolgenti. Tra i ricci spinosi delle castagne e le foglie
...I mandorli rosati profumano di primavera, l'aria si fa più tiepida, l'atmosfera delle feste comincia a farsi sentire. Finalmente il grigiore dell'inverno si allontana e sulle tavole riscopriamo i prodotti più freschi: la ricotta, lo zafferano, le mandorle e il miele. Tutti gli ingredienti per preparare i dolci di Pasqua, i soliti, i più buoni.
InsulaGolosaRicette ripropone un dolce pasquale, ottimo per tutte le ricorrenze.
Nelle sere d'inverno, davanti al camino con il fuoco acceso, non c'è niente di meglio che riproporre i colori e i sapori dell'estate, gustando le ciliegie sotto spirito. Perfette sopra i dolci, ottime come aperitivo, le ciliegie sotto spirito sono un'occasione di intrattenimento e di convivialità con i nostri amici. Per ottenere un buon risultato dobbiamo utilizzare solo e materie prime locali: ottime le ciliegie di Burcei, rosse e polpose e deliziose quelle di Villacidro, arancioni e perlate, un po' amarognole, buonissime quelle di Desulo. L'acquavite deve essere rigorosamente di vino perché la chiacchiera del gusto si sposa sempre bene con il buon vivere nostrano.
InsulaGolosaRicette propone la ricetta più semplice per affogare le ciliegie nello spirito... nella panna, nel cioccolato e nei dolci tutti.
In Sardegna la pianta di melograno, anche se non autoctona, ha avuto sempre un posto d'onore in campagna, spesso vicino alla casa padronale, poiché nella cultura contadina si riteneva che portasse buona fortuna, abbondanza e fertilità. Una credenza portata nell'Isola dalle genti che circumnavigavano il Mediterraneo; si pensi che nel mondo islamico il melograno è l'albero del paradiso.
Ai margini delle zone boschive, nelle siepi e ai bordi dei campi cresce un alberello spinoso così impenetrabile da fornire protezione alle piante vicine e capace di tenere lontani uomini e animali. In Sardegna questo alberello viene comunemente chiamato prunixeddu o pruno selvatico, dal latino prunus spinosa. In passato la sua corteccia veniva utilizzata per colorare di rosso la lana con cui si tessevano i tappeti e gli arazzi.
Da fine agosto a ottobre il pruno regala delle belle drupe di colore bluastro dal sapore aspro ma molto carnose e croccanti. In diversi paesi i frutti vengono utilizzati come base per una bevanda alcolica che prende nomi curiosi. In Inghilterra sloe gin, in Navarra, Spagna, patxaran, in Francia di prunelle, in Giappone diumeshu ed in Italia di Brugnòl o bargnolino. Nella nostra bella isola, lo chiamiamo semplicemente Liquore di prugne selvatiche. Ecco la ricetta casalinga... alla salute di tutti.
Nelle case in ladiri, (i mattoni di terra cruda), accanto ai camini accesi, le donne appendevano i cestini di asfodelo, intrecciati a mano, decorati con nastri di raso e ritagli di damascato. Erano gli unici oggetti preziosi che potevano permettersi, ma nonostante la semplicità della casa, erano delle artiste in cucina. E