Sternbergia lutea
In autunno la campagna si colora di toni caldi e avvolgenti. Tra i ricci spinosi delle castagne e le foglie
...Nelle sere d'inverno, davanti al camino con il fuoco acceso, non c'è niente di meglio che riproporre i colori e i sapori dell'estate, gustando le ciliegie sotto spirito. Perfette sopra i dolci, ottime come aperitivo, le ciliegie sotto spirito sono un'occasione di intrattenimento e di convivialità con i nostri amici. Per ottenere un buon risultato dobbiamo utilizzare solo materie prime locali: ottime le ciliegie di Burcei, rosse e polpose e deliziose quelle di Villacidro, arancioni e perlate, un po' amarognole, buonissime quelle di Desulo. L'acquavite deve essere rigorosamente di vino perché la chiacchiera del gusto si sposa sempre bene con il buon vivere nostrano.
InsulaGolosaRicette propone la ricetta più semplice per affogare le ciliegie nello spirito... nella panna, nel cioccolato e nei dolci tutti.
Ai margini delle zone boschive, nelle siepi e ai bordi dei campi cresce un alberello spinoso così impenetrabile da fornire protezione alle piante vicine e capace di tenere lontani uomini e animali. In Sardegna questo alberello viene comunemente chiamato prunixeddu o pruno selvatico, dal latino prunus spinosa. In passato la sua corteccia veniva utilizzata per colorare di rosso la lana con cui si tessevano i tappeti e gli arazzi.
Da fine agosto a ottobre il pruno regala delle belle drupe di colore bluastro dal sapore aspro ma molto carnose e croccanti. In diversi paesi i frutti vengono utilizzati come base per una bevanda alcolica che prende nomi curiosi. In Inghilterra sloe gin, in Navarra, Spagna, patxaran, in Francia di prunelle, in Giappone diumeshu ed in Italia di Brugnòl o bargnolino. Nella nostra bella isola, lo chiamiamo semplicemente Liquore di prugne selvatiche. Ecco la ricetta casalinga... alla salute di tutti.
Una lingua di terra la separa dal mare aperto, è popolata da variopinti uccelli selvatici e pesci di acque salmastre. Soggetta ai capricci della luna, cambia aspetto con le maree. Qui, la natura risplende in ogni stagione, abbagliata dal sale e dal sole.
I pescatori, custodi involontari, seguono i suoi stessi ritmi lenti: all'alba si allontanano sulle acque calme con le barche senza chiglia, in sardo "su ciu" e solo al tramonto le correnti li riportano a riva.
É un luogo unico e magico, è la laguna che regala sapori e profumi inaspettati...
InsulaGolosaRicette, affascinata da questa magia, ha scoperto un piatto semplice, le Linguine alla bottarga, da portare in tavola per sentire e assaporare, ancora una volta, i profumi del mare e della laguna.
Buon appetito ♥
L'anguilla è uno dei pesci più misteriosi del pianeta.E' capace di sopravvivere tranquillamente in acqua dolce o salata: la femmina, capitone, trascorre buona parte del ciclo vitale in acque dolci o salmastre, ma per riprodursi intraprende lunghi viaggi verso il mare aperto. Può raggiungere la dimensione di un metro e mezzo. Il maschio, ceca, sottile e trasparente, raggiunge la lunghezza massima di 40–60 cm e staziona permanentemente in acque interne o in prossimità della riviera marittima.
In Sardegna la cattura delle anguille è consentita da ottobre a febbraio nel mare territoriale e nelle acque interne. La taglia minima di cattura degli esemplari è pari a 28 cm di lunghezza totale. Gli esemplari di taglia inferiore non possono essere detenuti, trasportati o commercializzati, per tutelarne la specie.
Nelle sere silenziose quando il vento è calato, i pescatori raggiungono le piccole barche nel porticciolo illuminato solo dai lampioni. Un'altra notte fuori casa, sulle acque più profonde, alla ricerca dei calamari che, attratti dalle luci dei fari artificiali delle barche, si fanno pescare facilmente.
Al mercato del pesce si vendono bene. Le donne di prima mattina vanno in pescheria per scegliere i pezzi migliori. In cucina inizia il rito della pulizia dei calamari. Si toglie l'osso interno, trasparente e filiforme e le interiora, facendo attenzione a non rompere la sacca con l'inchiostro. Con l'aiuto di forbici si tolgono gli occhi e il becco al centro della raggiera dei tentacoli e poi la pelle. Infine un risciacquo veloce sotto l'acqua corrente. Per evitare di avere la carne gommosa la cottura deve essere breve, in qualsiasi modo li vogliano cucinare.
InsulaGolosaRicette ha fatto un giro per l'isola e ha trovato una ricetta marinara del nord, i calamari ripieni alla sassarese, un secondo piatto delicato ed elegante, ottimo per i pranzi e le cene di prestigio. La tradizione vuole che sia presente nel menù del pranzo di Natale o nella cena di San Silvestro.
Dove le acque del mare si uniscono con quella della laguna, troviamo un pesce dal colore argentato, conosciuto dai sardi come Sa Lissa, il suo nome scientifico è Mugil cephalus così come lo aveva classificato Linneo nel 1758. Il muggine o cefalo ama stare in branco ed è capace di sopportare notevoli variazioni di salinità. Infatti si può trovare nelle acque salmastre delle lagune e delle foci dei fiumi, e in mare ovunque: lungo le coste rocciose, le scogliere frangiflutti e le coste sabbiose.
Gli esemplari di muggine catturati nel mare aperto del golfo di Oristano o nelle acque pulite della laguna di Santa Giusta, non “sanno di fango” come vorrebbe una cattiva reputazione, a loro attribuita. In estate si spostano dalle lagune e dalle foci dei fiumi fino al mare aperto, per tutto il periodo riproduttivo. Pescato in queste acque è un pesce semigrasso e le sue carni sono molto digeribili, ricche di proteine e di omega 3. Notoriamente classificato di seconda scelta, il muggine non ha nulla da invidiare a altri pesci considerati superiori, come il branzino.
Utilizzato soprattutto per la produzione della bottarga, nella nostra isola è protagonista di tanti altri piatti della tradizione come il Muggine alla sarda, in cui viene tagliato a pezzi, infilato in uno spiedino e condito con alloro, sale, pepe e una leggera passata di olio extravergine d’oliva, oppure il Muggine con patate profumato alla vernaccia e cotto in forno.
InsulaGolosaRicette propone il Muggine fritto in salsa rossa di pomodoro e peperoncino, un ottimo secondo piatto da consumare freddo nelle calde giornate dell'estate sarda.
La gastronomia sarda è lo specchio della cultura e i modus vivendi di genti dedite alla pastorizia e all'agricoltura immerse nel Mare nostrum mediterraneum, sorprendente scenario di naturale bellezza.
Semplice e basilare, si vanta di una sola frivolezza, l'uso dei profumi della macchia mediterranea quali il mirto, il timo, lo