Kastangia, 'astanza
Il castagno è un albero imponente, con lunghe fogli seghette e con frutti racchiusi in ricci spinosi che si
...Gironzolando per i borghi e i paesi della Sardegna, è facile notare palazzotti "importanti" che fanno belle vista di sé in tanti centri storici: sono i Monti Granatici o Frumentari, oggi per la maggior parte convertiti in Musei o spazi espositivi.
In realtà anticamente erano delle vere e proprie banche del grano. I contadini chiedevano in prestito il grano e avevano poi l'obbligo della restituzione dopo il raccolto. La più antica in italia risale a Foligno nel lontano 1488.
In Sardegna nel 1624, all'epoca del Vicerè Giovanni Vivas fu istituito una iniziativa simile che aveva come obiettivo quello di arginare la piaga dell'usura a danno degli agricoltori più poveri e assicurare loro il grano e l'orzo necessario per la semina. Ma non fu mai raggiunto l'obiettivo perché personaggi senza scrupolo prestavano somme e sementi ad interessi altissimi nonostante le pene che i "pregoni" viceregi commisuravano. Nel decennio successivo la Diocesi di Ales insediò il vescovo Michele Beltran e sua, fu la proposta del Monti Granatici veri e propri.
Ci vollero decenni se non qualche secolo perché funzionassero a dovere. Nel 1851 se ne contavano 360 in tutta l'isola fino ad arrivare al 1927 quando furono trasformati in Casse Comunali di Credito agrario e nel 1953 a fondersi con il Banco di Sardegna.
Non è un caso quindi che il logo della Fondazione Banco di Sardegna sia "sa pintadera", un attrezzo nuragico realizzato in ceramica per decorare il pane.
Nella foto: Monte Granatico nel Comune di Siliqua
Nella tradizione gastronomica sarda la gallina ha sempre avuto un posto d'onore. Fino a qualche decennio fa esisteva perfino la gallina di razza sarda, oramai estinta a causa dell'introduzione di altre razze e soprattutto per il cambiamento della società.
Era facile trovarla nei cortili delle case campidanesi o nei stazzi contadini.
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