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Ruju che frusciu
(rosso come le bacche del pungitopo)

Pungitopo

Nel freddo dell'inverno, la macchia mediterranea e il sottobosco si macchiano di rosso.

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Carnevale, ogni dolce vale

Casalinghe disperate... mai♥

L'isola che c'è

La Sardegna è un’altra cosa: più ampia, molto più consueta, nient’affatto irregolare, ma che svanisce in lontananza. Creste di colline come brughiera, irrilevanti... D. H. Lawrence

costa_nebidaEsiste al centro del Mediterraneo un pezzo di paradiso, chiamato Sardegna: è l'isola che c'è e custodisce uno scrigno di bellezze naturali stupefacenti.
Il primo incontro con l’isola, è la vista delle sue splendide coste con fondali trasparenti e acque cristalline: scogliere a picco si alternano ai delicati litorali sabbiosi, a volte bianchi oppure rosa.

Gli occhi e l'anima si colmano di azzurro e di smeraldo, il cielo e il mare si confondono. Poi arriva la notte che non cela altre scoperte, con il tramonto lo spettacolo continua. Il calarsi stanco del sole al di là di scogliere rosse o viola, è difficilmente descrivibile a parole. Solo occhi pronti a gustare l’essenza meravigliosa della natura possono spiegarlo.

Ogni spiaggia è la più bella e non si sa mai quale preferire. Ma la Sardegna, come dice una nota pubblicità, non è solo mare.

bosco di marganaiUna leggenda vuole che i sardi siano molto gelosi della loro terra ed è per questo che non hanno mai permesso ai "forestieri" di addentrarsi nell'entroterra.

E' proprio qui che si esprime la sua vera identità e la sua magia. Si scopre un mondo inaspettato, fatto di montagne d'argento e di boschi infiniti, abitati da cervi, mufloni e cinghiali; sorvolato da aquile e gheppi innamorati; profumato di timo e di orchidee selvatiche, e colorato da praterie di ciclamini viola e di elicriso giallo.

Come nei romanzi di avventura le scoperte si susseguono in ogni pagina, così anche nell'isola che c'è.

Ed ecco che si scopre un proto-nuraghe, (un nuraghe con struttura architettonica più massiccia rispetto a quello "classico"), tra i muschi e i licheni esposti a nord.

Un tempo era rifugio dei banditi e fuggiaschi, ora riposa silenzioso nel bosco. Tra le foglie secche del leccio si intravede una piccola volpe in cerca di cibo, ma poiché teme i curiosi, si nasconde velocemente in una cava naturale.

Le montagne rimangono immobili, avvolte dalla natura che pulsa di vita. Il rumore del vento e il silenzio della neve si alternano al cinguettio degli uccelli in primavera, regalando luoghi magici abitati da da fate, ciclopi e grandi narratori.

Una grande emozione, da vivere e sentire e soprattutto da raccontare, perché stare a contatto con la natura, seguire il vento e le nuvole, guardare il cielo da una spiaggia, o il volo degli uccelli attraverso i rami di un albero, assaporare i cibi locali e ascoltare i racconti degli anziani è un lusso che ormai solo pochi possono godere.

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