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Ruju che frusciu
(rosso come le bacche del pungitopo)

Pungitopo

Nel freddo dell'inverno, la macchia mediterranea e il sottobosco si macchiano di rosso.

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Carnevale, ogni dolce vale

Casalinghe disperate... mai♥

Se(b)ada, sole sardo

seadas

La Sardegna è terra di magia e alchimia, di leggende e di ricette misteriose, custodite e tramandate di generazione in generazione in gran segreto. Le donne di casa, ancora oggi, creano piatti dal gusto autentico, con ingredienti semplici: il formaggio pecorino fresco, la semola e lo strutto sono sufficienti per preparare un sole dorato, che inondato di miele, è capace di far sognare e innamorare. Ma cos'è? E' la sebada o qualsivoglia seada. Anticamente era considerata una pietanza principale, per la sua completezza, ora è nella lista dei dolci più richiesti.  Il suo nome cambia a seconda delle zone di produzione e deriva dallo spagnolo cebara, ovvero "cibare, alimentare". Secondo alcune testimonianze locali, deriverebbe invece dal grasso animale che, in origine, veniva utilizzato per la sua realizzazione, su ozu seu, ricavato dal grasso degli ovini. Nato dove la pastorizia regnava sovrana, le se(b)adas erano il piatto delle feste più importanti, Pasqua o Natale, quando i pastori  rientravano a casa dagli ovili dopo lunghi periodi e preparavano il formaggio pecorino fresco. Le donne, felici per il ritorno degli uomini, impastavano la farina con acqua, cantando le poesie in limba sarda.

InsulaGolosaRicette vi propone la ricetta originale delle seadas, il dolce dalla forma del sole che illumina il gusto e la tavola.

 

SEADAS o SEBADAS
Soli di formaggio e miele

 

Lavorazione seadas

Ingredienti per il ripieno
1 kg di formaggio pecorino fresco acidulo
1/ 2 cucchiai di semola fine di grano duro
la scorza grattugiata di due limoni non trattati

Ingredienti per  la sfoglia
1 Kg di farina 0
3 uova fresche (facoltativo)
50/60 gr di strutto
un pizzico di sale
acqua di fonte

Per la cottura e la decorazione
olio extravergine di oliva
miele  o zucchero

 

Preparazione
Disponete la farina a fontana, aggiungete l'acqua intiepidita con un po' di sale, e le uova. Lavorate il tutto fino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo. Inserite lo strutto e lavorate ancora. Lasciate riposare l'impasto coperto con un panno bianco.
Per una buona riuscita delle seadas, il formaggio pecorino fresco deve essere acidulo. Per verificarlo basta tagliare un pezzetto di formaggio e farlo fondere sul fuoco alto. Se fila e risulta elastico e compatto, allora è pronto.
In un tegame largo, raccogliete il formaggio tagliato a cubetti per facilitarne la fusione e mettetelo sulla fiamma alta. Man mano che il formaggio si fonde, aggiungete la semola per mantenere il composto elastico, aggiungete la scorza grattugiata di limone e infine togliete dal fuoco.
Ora dovete procedere molto velocemente stendendo la pasta di formaggio su un piano di marmo realizzando una sorta di telo dello spessore di 1/2 cm. Una volta raffreddato realizzate i dischi del ripieno di diametro di circa 10 cm.
Stendete la pasta della sfoglia con il mattarello o con la macchina per la pasta, realizzando delle strisce sottili ma non troppo altrimenti nella cottura si rischia di "bucarle"; su una sfoglia disponete i dischi di formaggio, copriteli con un'altra sfoglia di pasta e con una rotella dentellata ritagliate "i soli" dal diametro di 15 cm, fino ad esaurire tutti gli ingredienti.
Ora riscaldate l'olio in un tegame antiaderente e in un altro tegamino riscaldate il miele con l'aggiunta di un po' d'acqua. Friggetele per circa 1 minuto, cercando di coprire la parte superiore della seadas con olio caldo, per dorarle in modo uniforme. Fatele scolare su carta assorbente e spennellatele con il miele riscaldato o se preferite con lo zucchero.

 

Consiglio: Si accompagna egregiamente ai vini dolci bianchi ed aromatici quali la Malvasia di Bosa, la Vernaccia di Oristano o il Vermentino di Gallura 

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