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Pramma agreste, Buatta

palma nana

La palma nanapalma di San Pietro, (nome scientifico Chamaerops humilis L.è un arbusto cespuglioso della macchia mediterranea, con fusto breve tipico nelle

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Carnevale, ogni dolce vale

Casalinghe disperate... mai♥

Carrubo

Carruba, Garrofa, Silibba, Silimba, Thilibba, Thilimba

carrubo

Il carrubo è un arbusto sempreverde con chioma tondeggiante e espansa. In Sardegna è conosciuto come Silibba e si trova soprattutto nelle zone orientali e meridionali. Non supera mai l'altezza di 10 metri. La sua crescita è lenta ma può vivere fino a 500 anni. Vive nei territori più caldi della macchia mediterranea accompagnandosi a olivastro, palma nana, fillirea maggiore, lentisco, mirto e altre specie arbustive ed erbacee. 
I frutti, le carrube, maturano tra agosto e settembre dell’anno seguente alla fioritura, che va da agosto fino all'inverno più freddo (gennaio-febbraio). Essi sono dei baccelli simili a quelli delle fave, lunghi fino a 20 cm e larghi 2-3 cm nel cui interno troviamo fino a 15 semi di carruba che, una volta essiccati, vengono macinati per la produzione della farina di carruba,  dal sapore di cioccolato, con cui si confezionano prodotti da forno e  biscotteria. Ma anche liquori e sciroppi.

I semi hanno la forma di lenticchie, detti carati, grazie al loro peso costante erano usati in passato per pesare oro e pietre preziose; da qui la denominazione "carati".

Nelle aree con una certa densità di piante, il carrubo è una pianta mellifera e bottinata dalle api e se ne può ricavare un miele uniflorale, dal profumo che ricorda il frutto e dal sapore inebriante. Il miele di carrubo è di difficile produzione, essendo un miele invernale. Interessante è  l'uso di estratti per la cura della raucedine.
Nonostante le sue ottime qualità, il carrubo fa parte dei frutti dimenticati, da riscoprire e coltivare. Si pensi che oggi il 72% dei carrubi italiani si trova in provincia di Ragusa, con una produzione in crescita anche grazie a un fiorente  export sui mercati di tutto il mondo.
Perché non replicare questo trend anche in Sardegna?

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