Dedico questa pagina ai Boschi della Sardegna, da me tanto amati, proponendo un passo dello scrittore Mauro Corona. Nel suo
...Avete mai avuto la fortuna di trovare una rosa, capofila in un filare di un vigneto? Se la risposta è positiva, considerativi dei privilegiati, perché quella rosa non è solo bella e profumata ma è anche la guardiana della salute della vite.
Gli antichi sapevano che la rosa è una pianta molto delicata e piantarla nei pressi della vite li aiutava a capire se il vitigno poteva essere aggredita da malattie come lo iodio (il mal bianco) o la peronospora.
Ora gli studi confermano che la rosa si ammala in anticipo rispetto alla vite, solitamente una settimana prima, dando la possibilità al contadino vignaiolo di intervenire con irrorazioni a base di zolfo o ramato.
Andata in disuso con il mutare delle tecniche agrarie e di allevamento della vite, questa pratica antica è stata ripresa da molti vignaioli nostalgici e soprattutto molto attenti a cicli biologici naturali, nella consapevolezza che un paesaggio fiorito giova all'immagine territorio e alla produzione del buon vino.
Non è difficile quindi percorrere le strade sterrate che costeggiano i vigneti e sentire il profumo della vite insieme a quello delle rose.
I loro colori inizialmente si mimetizzano armoniosamente e più ci si avvicina, più l'immagine prende forma, regalandoci emozioni inedite.
Quando il sole è alto, non è difficile notare, sotto gli alberi piegati dal maestrale, le pecore che riposano dopo una giornata passata a vagabondare nei prati, brucando ogni filo d'erba.
A me fanno un po' paura. Direte che assurdità... ma se le osservate bene, sono capaci di rasare voracemente tutto il
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