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Scopa mascius, sabina femina, tuvura, Era, Kastanariu, Iscoba

Erica arborea

Il paesaggio sardo, in primavera, si veste di tanti colori. Tra la macchia spuntano

...

Carnevale, ogni dolce vale

Casalinghe disperate... mai♥

Gattò di mandorle

gattò

pavoncella

...Era la vigilia delle nozze di Maria.[...] Nel focolare e sui fornelli le caffettiere grillavano, nelle stanze superiori della casa spandevasi un forte profumo di dolci e di liquori; sui tavolini, sui letti, sulle sedie, su tutti i mobili stavano grandi vassoi contenenti torte dai vivi colori e gattòs, specie di piccole costruzioni moresche di mandorle e miele.

pavoncella

Così Grazia Deledda, nel romanzo La via del male, racconta l'atmosfera di una casa dove fervono i preparativi di un matrimonio. Nella descrizione parla di piccole costruzioni moresche di mandorle e miele, che non sono altro che i croccanti di mandorle che conosciamo come gatò, gattò, gattou, gateau. Credo che sia importante il riferimento alla cultura araba moresca. Secondo alcuni infatti il gattò avrebbe origini arabe o spagnole, moresche appunto.

Oltre al semplice gattò casalingo, ad Oliena e a Selargius vengono confezionati i castelli di gattò croccanti, le cui  decorazioni ricordano i fregi moreschi di palazzi e moschee, tipici dell'arte islamica sviluppatasi in Andalusia e nel Maghreb.
Nell'isola di Sardegna, la dominazione dei Mori ha avuto una grande influenza culturale e sociologica, se poi i Mori erano Quattro, non c'è altro da dire. 

Sara, la nostra Casalinga disperata... mai ♥ ha indossato il grembiule di cuoca di casa, ha preparato il Gateau de mendua  nella versione semplice, ma non per questo meno "croccante".

InsulaGolosaRicette ringrazia!

 

GATTO' DI MANDORLE
Gateau de mendua

gattò

 

Ingredienti
250 g di zucchero semolato
250 g di mandorle senza guscio
diavoletti colorati
foglie freschissime di limone
1 limone 

Preparazione
Prima di procedere con la preparazione, che necessita di movimenti molto veloci, lavate le foglie di limone sotto l'acqua corrente e mettetele ad asciugare. Preparate, poi, il piano di lavoro, bagnandolo con acqua e limone. 

Quando è tutto pronto, mettete a bollire per qualche minuto le mandorle, scolatele e sbucciatele quando sono ancora calde, facendo attenzione a non bruciarvi. Tagliatele a fette sottili e tostatele in forno ben caldo per per 5 minuti (1). 

Intanto in una casseruola antiaderente fate sciogliere lo zucchero a fuoco basso (2); una volta che assume il colore del caramello, uniteci le mandorle tostate e mescolate uniformemente.

Rovesciate il composto sul piano di lavoro e, con il limone tagliato a metà, stendetelo fino ad avere una "lastra" sottile (3). Cospargetevi sopra i diavoletti e, con mano ferma e veloce, disegnate dei rombi (4), con un coltello affilato, prima che lo zucchero si cristallizzi completamente.

I gattò croccanti sono pronti, adagiateli sulle foglie di limone (5), per renderli ancora di più aromatizzati.

Il consiglio: Il gattò si può conservare per qualche settimana in contenitori di vetro o di latta. Non conservatelo in frigorifero, perché il caramello diventa appiccicoso, perdendo la croccantezza  

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