Archimissa, Ispigula areste, Spigu
In primavera, nella macchia mediterranea più selvaggia, tra il cisto e il lentisco, spuntano i fiori viola- bluastri d
Il sole, la luce, il profumo degli agrumi appena raccolti: sono le immagini che si imprimono nella memoria pensando alla Sardegna nei mesi più freddi dell'anno.
Tra i tanti agrumi, il posto d'onore spetta all'arancia: un frutto acidulo di solito di colore arancione, con buccia spessa e tempestato di semi, ricco di vitamina C e di fibre.
La sua pianta è un antico ibrido, probabilmente di mandarino e pummelo, ma da secoli cresce come specie autonoma e si propaga per innesto e talea.
La leggenda vuole che San Domenico intorno al 1220 avesse portato e piantato la pianta di arancio dolce in Italia, ma sicuramente gli spagnoli e gli arabi hanno dato un significativo contributo alla coltivazione delle arance amare e poi dolci nell'isola, grazie al clima caldo e temperato.
Il nome arancia deriva dallo spagnolo "naranja" e dall'arabo نارنج, nāranğ, letteralmente "frutto favorito degli elefanti" che indica l'arancia amara appunto. In Sardegna abbiamo diversi modi per definirlo: aranzu, arangiu, arrubiu, ruiu, ruggiu...
Tra le cultivar bionde più comuni ricordiamo: Biondo comune, Belladonna, Navel, Navelina, Washington Navel, Valencia late; tra le sanguigne: Moro, Sanguinello comune, Sanguigno e Tarocco, prodotte soprattutto nel territorio di Muravera e di San Sperate dove ogni anno la bellissima sagra onora questo frutto meraviglioso.
Nelle tavole delle famiglie sarde viene consumata come semplice frutto e in spremute ed è presente in molte ricette tradizionali grazie a suo raffinato profumo e al sapore intenso. La sua buccia, ricca di oli essenziali è l'ingrediente base per la realizzazione di liquori e bevande, senza dimenticare le scorzette candite, ottime per decorare i dolci tipici.
In questa pagina InsulaGolosaRicette vi spiega come preparare le Scorzette di Arance Candite.
SCORZETTE DI ARANCE CANDITE
Crosciu de arangiu cum zutcuru
Ingredienti
arance sarde non trattate
zucchero semolato
mezzo limone
acqua
Preparazione
Scegliete le arance non trattate dalla buccia spessa, lavatele e dopo averle asciugate, tagliate la buccia in senso longitudinale a strisce larghe di mezzo cm e poi riducetele in quadretti. Mettete le bucce ottenute in una ciotola di vetro, ricopritele con acqua fredda e lasciandole riposare per 1 notte.
Scolatele e trasferite le bucce in un pentolino, ricoprite di acqua pulita e portate a bollore per togliere l'amaro tipico della buccia; se sono molto amare, ripetete la procedura una o due volte. Fatele scolare per almeno una mezz'ora per togliere l'acqua in eccesso.
A questo punto dovete pesarle perché lo zucchero da utilizzare deve avere lo stesso peso delle bucce.
In un pentolino iniziate a far sciogliere lo zucchero con un po' d'acqua e poi tuffateci dentro le scorzette, lasciando cuocere a fiamma media, per una decina di minuti o fino a quando lo zucchero con acqua diventa uno sciroppo denso. Cuocete ancora fino a che lo sciroppo sarà assorbito completamente dalle arance.
Togliete le scorzette dal fuoco e disponetele su un vassoio di carta forno. Lasciatele asciugare per alcune ore.
Le scorzette di arancia candite sono pronte. Potete utilizzarle per guarnire i dolci o per preparare le deliziose aranzade, il tipico dolce del centro Sardegna.
Curiosità: Potete conservare le vostre scorze di arance nei barattoli di vetro sterilizzati, per circa 6 mesi a riparo da luce diretta e da sbalzi termici.
A volte, nelle giornate di pioggia, come oggi, realizzo che non sono mai andata in campagna a raccogliere le lumache. Puntualmente mi riprometto che appena esce il sole, prendo gli stivali e vado alla ricerca degli invertebrati più lenti del pianeta.
Ma, caso vuole, qualcosa di più importante sopraggiunge e d
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