L'agrifoglio, simbolo dell'inverno e del Natale, è stata considerata una pianta portafortuna ancor prima del Cristianesimo. Si credeva proteggesse
...Tapparas, tappari
Il cappero comune è un piccolo arbusto a rami cadenti che vive abbarbicato sui ruderi e vecchi muri con le sue foglie carnose e rotonde. Fiorisce in grande quantità e in continuazione, da maggio fino ad ottobre. I fiori, molto decorativi, emanano un gradevole profumo dalla corolla bianca con sfumature rosa e violacee. Ogni singolo fiore ha, però, vita breve, tant'è che vive solo una giornata. Il suo bocciolo, non ancora aperto, non è altro che il cappero. Grazie alle sue proprietà aromatiche viene utilizzato nella gastronomia di tutto il Mediterraneo. Il frutto, molto più delicato del cappero, è detto capperone e si prepara sotto sale o sott'aceto.
Il cappero è usato nella cucina tradizionale sarda per condire piatti di carne come il coniglio ai capperi o il cinghiale alla cacciatora, nelle insalate e nei piatti di pesce, come le triglie con olive e capperi.
Nell'isola di Sardegna, il cappero comune viene coltivato ancora negli orti di casa per le provviste familiari, ma cresce anche spontaneo e vigoroso, nelle spaccature dei vecchi muri e addirittura nei palazzi storici. Cagliari, come un vero testimonial, è stata ribattezzata la città dei capperi, poiché le belle piante di cappero si possono ammirare in ogni monumento o giardino della città vecchia.
E’ un po’ strano pensare di non aver conosciuto i miei nonni se non Nonna Totona, così la chiamavano le sue amiche de sa Costera a Iglesias. Non ho conosciuto neanche Nonno Attilio, suo marito. Così come Nonna Chiara e Nonno Giovanni, i genitori di mia mamma. Ma i ricordi non mancano, sono stampati nella memoria dai racconti e dalle immag
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