Dedico questa pagina ai Boschi della Sardegna, da me tanto amati, proponendo un passo dello scrittore Mauro Corona. Nel suo
...Nei tempi addietro, in ogni casa, in sa domu, non mancava mai la catasta di legna da ardere. Periodicamente gli uomini rientravano dalla campagna con cassette di legna già tagliata e pronta per essere impilata, al riparo della pioggia e del vento, solitamente vicino al forno per fare il pane.
La legna era diversa, a seconda degli alberi che circondavano la casa, sicuramente proveniva da alberi da frutto come olivo, castagno o ciliegio, ma anche di acacia, quercia e pioppo. La legna veniva utilizzata per riscaldare la casa ma soprattutto per il forno a legna, il tempio del pane fatto in casa. Tanti tipi di legno invece erano vietati, in parte perché velenosi come l'oleandro oppure perché producevano troppe scintille come il pino quindi fastidiosi , o ancora perché puzzavano come il legno del fico.
Ma tra quelli considerati "buoni", in Sardegna ha un posto d'onore il lentisco, in sardo moddizzi, un arbusto della macchia mediterranea, che veniva utilizzato per riscaldare il forno e per "spazzolarlo" dalla cenere, prima di infornare il pane. Con i suoi rami, fitti di foglie si preparavano delle scope per la pulizia del forno, che rilasciavano un profumo inebriante di essenze preziose.
Secondo un'antica credenza, un tipico pane del sud dell'isola prende il nome proprio dal lentisco, ragion per cui si chiamerebbe Modditzosu.
Esistono diverse ricette, InsulaGolosaRicette ha scelto quella a due impasti, per fare il pane casereccio profumato di lentisco, dalla forma rotonda, morbido e soffice all'interno ma con la crosta croccante.
MODDITZOSU
Pane casereccio profumato al lentisco
Ingredienti
Primo Impasto
250 g di farina di grano duro sardo tipo 0
12 g di lievito di birra
acqua di fonte qb (circa 125 g)
Impastate energicamente gli ingredienti e lasciate lievitate il composto per un paio d’ore (se fa freddo anche 3-4 ore)
Secondo Impasto
700 g di semola di grano duro sardo
300 g di farina di grano duro tipo 0
1 cucchiaio di sale fino
600 g di acqua di fonte
Tenete conto che per 1 kg di (semola+farina) occorrono circa 250 g di impasto precedentemente fatto lievitare. Quindi dividete il composto lievitato in porzioni che possano rispettare queste dosi e procedete con la lavorazione per ciascuno, magari in tempi diversi per avere il tempo di infornare successivamente.
Quindi, riepilogando, prendete un pezzo di circa 250 g del primo impasto e lavoratelo con 700 g di semola di grano duro e 300 g di farina, aggiungete il sale e poco alla volta l'acqua. Lavorate l'impasto con energia facendo forza con le braccia e le nocche delle mani, fino a quando l'impasto risulterà morbido e liscio. Adagiatelo su un piano infarinato e continuate a lavorarlo con i pugni. Infine dividetelo poi in 3 parti dandogli la forma di piccole palle, infarinatele e lasciate lievitare per 2 o 3 ore ancora.
Infine infornate ciascun pezzo nel forno a legna, se avete la fortuna di averlo, avendo cura di avvicinarli all'imboccatura del forno a metà cottura, oppure nel forno preriscaldato a 250° C per 15 minuti, poi abbassate a 180°C e continuare la cottura per altri 30 minuti o fino a completa doratura. Appena sfornato, ancora caldo, coprite con dei canovacci bianchi o una coperta.
Curiosità: Su modditzosu è un pane che non ammuffisce e dura molto a lungo, tant'è che nel passato veniva prodotto una volta a settimana
Girovagare, un po' qua e un po' là, per le piccole attività vicino a casa può essere una sorpresa inaspettata, perché si possono scoprire piccoli gioielli del gusto da portare in tavola.
Il panettiere ti accoglie con il profumo del pane appena sfornato, il pescivendolo con le prelibatezze fresche di mar