Kastangia burda, Castànza de India
Nei giardini, nei parchi, nei viali, nelle case cantoniere e nei giardini di scuole o di edifici pubblici si può
...Partecipare, ma anche solo assistere, alla cottura del pane in un forno sardo antico è un'emozione unica. Ho avuto questa fortuna e vi posso garantire che è un'esperienza tutta da vivere.
L'architettura del forno è, di per sé, affascinante: una cupola, il cui interno sembra infinito, ha una piccola porticina in ferro battuto che viene aperta solo prima della cottura del pane e richiusa subito dopo.
La sua pulizia è compito delle donne; le scope di lentisco profumate e confezionate appositamente, vanno loro in soccorso, per volgere al meglio questa attività; si spazza via la polvere e i residui di cenere precedenti, tutto l'interno deve essere immacolato.
Le fascine di ulivo e olivastro impilate e "impacchettate" stanno ad aspettare il loro ingresso nel forno. Le piccole donne le infilano in successione, con un forcone dal bastone lunghissimo; basta una scintilla e la camera si illumina completamente.
La legna secca arde in un batter d'occhio, le fiamme guizzano nell'oscurità. Dal comignolo il fumo esce veloce e sorpresa più grande, si fa strada per un'altra via; un bocchettone nella parte laterale del forno, in basso, permette la fuoriuscita di altro fumo, alimentando così ancora di più la fiamma.
Il fuoco inizia così il suo rito magico purificatore del forno. E' difficile distogliere gli occhi dalla sua luce e dalle sue lingue che sembrano chiamare a sé. Il calore si spande uniformemente. Ora non si può far altro che infornare il pane e aspettare che sia dorato.
Sara, la nostra Casalinga disperata... mai ♥ custode delle usanze del territorio dell'Ogliastra, tiene viva la tradizione di cuocere il pane nel forno sardo, così ha preparato Su Pani Pistoccu, seguendo la ricetta tramandata dalla sua famiglia, che per semplicità si basa su 1 kg di semola. Basta moltiplicare la dose a seconda del consumo di pane previsto e il gioco è fatto.
Ricordate che una volta acceso il forno è bene utilizzare tutto il calore che ci regala. Le nostre nonne infatti prima infornavano il pane, i prodotti salati e altre prelibatezze e infine i dolci che avevano bisogno di temperature meno elevate.
InsulaGolosaRicette ringrazia ♥
PANI PISTOCCU
Pane di semola e patate
Ingredienti
1 kg di semola di grano duro sardo
500 l di acqua di fonte
10 g di lievito a birra
10 g sale fino
100/200 g patate
Preparazione
Lavorate inizialmente la semola insieme ad un po' di acqua leggermente tiepida, a cui avete aggiunto il lievito e lavorate energicamente il tutto. Aggiungete poco alla volta altra acqua insieme al sale, e continuate a lavorare l'impasto. Nel frattempo mettete a bollire le patate. Quando saranno cotte, quindi morbide, schiacciatele uniformemente e incorporatele nell'impasto.
Lavoratelo ancora, tenendo conto che l'impasto rimane un po' duro (1). Dividetelo a pezzi; stendetelo su un piano e poi passatelo nella sfogliatrice (2) per un paio di volte, mantenendo uno spessore di circa 3 mm. A questo punto la sfoglia è pronta. Ritagliate dei rettangoli di circa 18 cm di base e 20 di altezza (3) e lasciateli lievitare in un cesto avendo cura di coprirli prima con una tovaglia di cotone poi con una coperta di lana.
Recuperate i ritagli delle sfoglie di pasta e formate una piccola pallina (4). Prendete poi una caraffa di vetro trasparente, riempitela di acqua di fonte fino all'orlo e immergetevi la pallina di pasta. All'inizio rimane sul fondo della caraffa (5), con il passare delle ore, tende a salire fino all'orlo (6); questo indica che il nostro pistoccu è lievitato e si può procedere con la prima cottura nel forno a legna (7).
Durante la prima cottura (8) il pistoccu si sfoglia, ovvero si toglie del forno ed essendosi gonfiato all'interno è possibile dividerlo in due fogli (9). Durante la seconda cottura, il pane viene tostato, in sardo "arrirai". Grazie a questa seconda infornata il pane elimina gran parte dell'acqua e quindi si può conservare per molto tempo senza il rischio di vederlo ammuffire (11).
Dalla prima cottura si ottiene su Pistoccu moddi (10), molto morbido perché più idratato e dura 3/4 giorni. Si consuma così senza condimenti oppure si apre e si condisce con ingredienti a piacere: salumi, formaggi, verdure sott'olio... e poi si inforna (11) nuovamente per alcuni minuti per insaporire il tutto.
Buon appetito ♥
Curiosità: Su pistoccu accompagna tante pietanze a tavola, ma essendo molto duro è preferibile bagnarlo con acqua di fonte per gustarlo al meglio
Per superare la fatidica estate sarda, ci vuole un fisico bestiale. Le nostre nonne, mamme e noi medesimi non ci facciamo mancare niente. Sveglia la mattina, non troppo presto. Doccia veloce, asciugamano nella borsa e tanta tanta roba da mangiare nella borsa frigo.
Il vero sardo doc, preferisce approvvigionarsi direttamente
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