Archimissa, Ispigula areste, Spigu
In primavera, nella macchia mediterranea più selvaggia, tra il cisto e il lentisco, spuntano i fiori viola- bluastri d
Nell'isola di Sardegna soffia il vento. Sempre. Che sia maestrale o libeccio, scirocco o grecale, poco importa. Noi sardi lo amiamo. Il vento ci porta i profumo del mare e i sentori del bosco anche quando siamo in città. Ci scompiglia i capelli e ci soffia nelle orecchie. Ci sconvolge l'umore, a volte mette a tacere il cuore in subbuglio.
Chi vive in un'isola capisce di che parlo. Le isole hanno questo vantaggio. Il vento le accarezza da tutte le parti. La sua melodia può essere leggera o potente; è una forza contagiosa che rende vigorosi come le pietre dei Nuraghi e le falesie a picco sul mare, ma anche dolci come l'uva che matura sotto la sua brezza e sensibili come i fenicotteri che prendono il volo in cielo.
Sino a qualche decennio fa, non era raro alzarsi con il canto del gallo. Tante famiglie sarde tenevano, nel cortile, le galline e ovviamente il gallo, che aveva il piacere di svegliare gli abitanti della casa e il vicinato con il suo canto. Chi ha la fortuna di vivere in campagna può godersi ancora questa sveglia, e soprattutto può gustare dei piatti realizzati con la carne di pollo ruspante che non ha nulla a che vedere con quella prodotta negli allevamenti industriali.
La Sardegna vantava la presenza della Gallina Sarda, una specie, forse estinta, a causa del progresso e degli incroci selvaggi. Rimane la speranza di poterla ritrovare, in qualche remoto pollaio dell’isola.... Faccio un appello per ritrovarla... e se qualcuno di voi può darmi informazioni, ve ne sarei molto grata.
InsulaGolosaRicette vi propone una ricetta tanto amata nella mia famiglia, Pollastro con pomodorini, un secondo piatto gustoso e succoso, che riporta alla memoria i pranzi domenicali nella casa di campagna...
Girovagare, un po' qua e un po' là, per le piccole attività vicino a casa può essere una sorpresa inaspettata, perché si possono scoprire piccoli gioielli del gusto da portare in tavola.
Il panettiere ti accoglie con il profumo del pane appena sfornato, il pescivendolo con le prelibatezze fresche di mare; il macellaio con le carni allevate nell'azienda a km 0 e il fruttivendolo con una grande varietà di frutta e di verdura di stagione locale. Tutti doni di madre natura, ottimi per piatti salutari oltre che buoni.
“Non crediate che io abbia la pretensione d’insegnarvi a far le polpette. Questo è un piatto che tutti lo sanno fare....”.
Così scriveva Pelligrino Artusi, il grande divulgatore della cucina italiana nel suo libro "La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”. Noi non possiamo far altro che condividere il suo pensiero.
Questo, però, non ci preclude la possibilità di proporvi una delle tante ricette delle polpette che gli spagnoli chiamano albondigas, i cinesi shi zi tou, gli olandesi bitterballen, gli inglesi meatballs e gli arabi Kufta (كفتة) e i sardi... bombas!
Le polpette uniscono i popoli, le culture e le persone intorno ad un tavolo o vicino a un bel fuoco acceso in un rifugio in montagna.
InsulaGolosaRicette vuole "far piovere" sui piatti tante "piccole polpe" che mettono allegria e stuzzicano l'appetito di tutti ♥
Metti una sera a cena con gli amici più cari. Metti la battigia sulla spiaggia col sole che tramonta dietro l'orizzonte. Metti che tutti hanno un certo appetito... metti che qualcuno ha già in mano una birra artigianale e la sorseggia sorridendo...
Metti che è il momento di prendere il cestino intrecciato di asfodelo e tirare fuori le polpette di verdure, preparate esclusivamente con prodotti locali dell'orto: cipolle, melanzane, zucchine e ... tanto altro.
Polpette, polpettine, polpettone! Nessuno resiste alle palline dorate che rotolano nel piatto. I bambini ne vanno pazzi e gli adulti pure. A casa mia la domenica non mancano mai, e se qualche volta non vengono preparate, c'è sempre qualcuno che protesta!
Si preparano al sugo, fritte e arrosto con insalate o salse gustose, che richiamano un po' i gusti di altri paesi, ma con InsulaGolosaRicette la tradizione è sempre in tavola e anche questa volta vuole una ricetta tutta isolana.
Ci sono giornate così lunghe che non finiscono mai. Si rientra a casa stremati e senza aver voglia di far niente se non gustare un buon bicchiere di vino aspettando che qualcuno prepari la cena. Ma non siamo sul set cinematografico dove gli attori sorseggiano vino, seduti su un divano bianco!
Quindi coraggio, non lasciamoci andare... il trucco è trovare un piatto facile da confezionare che faccia felice tutta la famiglia ♥
Idea! Facciamo le Polpette! No, no... ci vuole troppo tempo... Ma... ideona! Possiamo fare un secondo delizioso che tanto gli assomiglia! Scopri qual è... ♥
I pascoli in Sardegna sono sempre buoni. Il clima e la vegetazione sono favorevoli alla pastorizia in ogni periodo dell'anno, tant'è che non manca mai la materia prima per realizzare piatti di carne, formaggi di alta qualità o dolci a base di latte ovino.
Tantissime le pietanze legate alla pastorizia conosciute ai più, ma esiste una gamma di piatti antichissimi sconosciuti, degni di essere riscoperti e riproposti.
Uno è Sa Cordula, ossia la treccia di agnello, così chiamata per l'aspetto del prodotto finito, frutto di un particolare modo di assemblare le interiora degli agnelli o dei capretti. Sa Cordula si può arrostire a fuoco lento nel caminetto; oppure si può cucinare in umido, Sa Cordula cum prisurci, la treccia con i piselli. Anticamente si preparava durante le festività pasquali, quando, insieme agli agnelli da latte, i piselli novelli erano di facile reperibilità.
Ecco la ricetta di mia madre, InsulaGolosaRicette ringrazia.
Si dice che in Sardegna ci siano più pecore che abitanti. Non so se questo sia vero ma è certo che i sardi hanno gran rispetto per le pecore, perché sono fonte di reddito e alimento base della gastronomia tradizionale.
Infatti grazie alla fantasia e alla praticità dei pastori, le parti della carne degli ovini vengono tutte utilizzate perché in cucina perché nulla va sprecato.
La tradizione vuole che la carne pregiata dell'agnello o del capretto, venga arrostita allo spiedo e aromatizzata con essenze selvatiche. Con le altre parti, non meno nobili, si realizzano piatti antichi che vanno tutelati per non perderne memoria. Un esempio sono i piedini d'agnello, un ottimo antipasto, molto diffuso a Bosa, simile ai Nervetti di piede di bue, o sa Cordula o Cordedda, un secondo piatto realizzato con le parti interne dei capretti o degli agnelli.
In Sardegna ogni paese è un'isola nel senso che ogni comunità rivendica con orgoglio le proprie tradizioni, e in gastronomia, i propri piatti. Si pensi che lo stesso piatto viene chiamato in modi diversi e con un dialetto completamente dissimile, a seconda delle zone geografiche o dei paesi che a volte distano solo pochi chilometri tra loro.
Tra i tanti piatti sa Cordula o Cordedda, che in alcuni paesi viene chiamata Coratella o Trattalia: è un secondo piatto realizzato con le parti interne dei capretti o degli agnelli. Viene arrostita allo spiedo o in tegame con cipolle e prezzemolo, o ancora insemolata e fritta nell'olio caldo.
InsulaGolosaRicette ricrea gusti e profumi antichissimi con ricette diverse ma tutte per cucinare le frattaglie di agnello o capretto.
Quando il sole è alto, non è difficile notare, sotto gli alberi piegati dal maestrale, le pecore che riposano dopo una giornata passata a vagabondare nei prati, brucando ogni filo d'erba.
A me fanno un po' paura. Direte che assurdità... ma se le osservate bene, sono capaci di rasare voracemente tutto il verde che trovano, scegliendo le erbe e le essenze migliori dei campi.
Per questo motivo i pastori le spostano da un spazio all'altro in modo che ci sia un riciclo costante della vegetazione, di cui sono ghiotte. Solo al tramonto ritornano all'ovile accompagnate dai cani pastore.
In questa pagina InsulaGolosaRicette propone un piatto "dimenticato" che ogni tanto mia madre prepara: la tasca ripiena di piselli in brodo di pecora.
E' un piatto lungo da preparare che ci permette, però, di godere del piacere dell'attesa, regalandoci, con una sola preparazione, due piatti: un secondo di carne la tasca ripiena di piselli e un primo, Bròdu de brebeis, il brodo di carne di pecora, che a sua volta può essere utilizzato per altre preparazioni culinarie.
Nelle case della Sardegna antica, in cucina comandavano le donne, solo nella preparazione delle carni arrosto "su meri 'e domu", il padrone di casa, aveva la priorità in alcune mansioni.
Era lui che si preoccupava di accendere il fuoco dopo avere fatto una minuziosa selezione di legna. Nel camino non si metteva mai, ad esempio, la legna di pino perché scoppietta troppo, oppure la legna di asfodelo perché velenosa. Era lui che sceglieva "su schironi", lo spiedo, adatto al tipo di carne prescelta. Era lui che seguiva la cottura della carne dall'inizio fino alla fine.
Devo dire che le cose non sono cambiate tanto, perché sono gli uomini di casa che ancora oggi amano "giocare col fuoco".
Nelle case in ladiri, (i mattoni di terra cruda), accanto ai camini accesi, le donne appendevano i cestini di asfodelo, intrecciati a mano, decorati con nastri di raso e ritagli di damascato. Erano gli unici oggetti preziosi che potevano permettersi, ma nonostante la semplicità della casa, erano delle artiste in cucina.
E il fuoco nel camino era il loro compagno di cucina preferito. Nel camino arrostivano la carne e il formaggio. E appendevano, sospesa sulla brace ardente, la pentola che serviva per cucinare le zuppe, le minestre e gli stufati. Ogni pietanza era il risultato di conoscenze arcaiche, frutto del passaparola di generazioni di donne in famiglia.
Tra le storie tramandate, InsulaGolosaRicette riscopre Sa trippa a sa sarda, la trippa alla sarda, un ottimo secondo piatto profumato alla menta che, grazie alla sua completezza, può diventare piatto unico.
Le greggi si spostano silenziose nei verdi campi della macchia mediterranea. Solo il tintinnio dei campanacci e l'abbaiare dei cani pastore, rompono il lungo silenzio.
Tutto è calmo, ma nel cuore del pastore qualcosa si agita. Sa che è tempo di cambiamenti. La bella stagione non è molto lontana ma le