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Scopa mascius, sabina femina, tuvura, Era, Kastanariu, Iscoba

Erica arborea

Il paesaggio sardo, in primavera, si veste di tanti colori. Tra la macchia spuntano

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Carnevale, ogni dolce vale

Casalinghe disperate... mai♥

Zippole di Carnevale

sapaL'inverno in Sardegna si fa sentire subito dopo Natale. Non so bene il motivo, ma ogni anno è così. Prima di Natale il clima è mite e il sole riscalda ancora ma subito dopo le festività inizia il vero freddo. Le giornate di gennaio e febbraio sono pungenti e la "merla" arriva anche qui, nell'isola del sole. Ma nelle cucine ci piace preparare dei piccoli "soli" per riscaldare le nostre giornate; sono le famose zippulas o zippuas, le frittelle di Carnevale. 

Già conosciute in tutta Italia e nel nord Africa con nomi e versioni più o meno simili, le zippole vengono preparate con ingredienti molto comuni ma il loro sapore è unico. Hanno la forma di piccoli cerchi o di spirale a seconda del paese dove vengono preparate. A casa mia sempre a forma di piccoli soli, perché più semplici da consumare.

InsulaGolosaRicette suggerisce questa ricetta da realizzare non solo a carnevale ma in qualsiasi periodo dell'anno.

 

ZIPPUAS, ZIPPULAS
Zippole di Carnevale

Ingredienti
1 Kg di farina
3 uova
1/4 di latte
50 gr di burro
1 bustina di zafferano
25 gr di lievito di birra
1 o 2 patate
2 arance, succo e scorza
1 bicchierino di acquavite
4 cucchiai abbondanti di zucchero
olio per friggere e zucchero per guarnire le zippole una volta fritte

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Zafferano, ingrediente base delle zippole (Fonte foto botanica - http://www.summagallicana.it/lessico/z/zafferano.htm)

 

Preparazione
In una terrina grande, meglio se è la scivedda, sbattete le uova, aggiungete lo zafferano ed il lievito, sciolti in poco latte tiepido, il burro fuso, il liquore e cominciate ad incorporare la farina evitando che si formino grumi; lavorate per un po’ l’impasto, aggiungete le patate lessate e schiacciate; anche le patate non devono presentare grumi.

Incorporatele via via all’impasto aiutandovi con un po’ di latte. Lavorate bene l'impasto: si appiccicherà molto alle mani ma poi con la lavorazione diventerà più liscio ed elastico e si staccherà dalle mani e dalle pareti del recipiente; quando l’impasto inizia a presentare delle bolle, è pronto.

A questo punto coprite la terrina e mettetela a lievitare in ambiente caldo coprendola in una coperta di lana. Quando la pasta raddoppia di volume è pronta.

Mettete l'olio di semi in una padella, realizzate le ciambelle bagnando le mani con un po’ di acqua e iniziate friggerle, si gonfieranno subito. Mettetele a scolare su carta assorbente, spolveratele con lo zucchero su entrambi i lati.

 

Curiosità: Gli arabi le chiamano "frittura araba", in molte località italiane Zeppole di San Giuseppe, ma tutte buonissime. Si accompagnano bene con la Malvasia di Bosa 

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