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Arròsa de monti, rosa de monte, arròsa de padenti, arròsa piònica, arròsa de margiani, rosa de coga.

peonia

Ad aprile e a maggio tra l

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Carnevale, ogni dolce vale

Casalinghe disperate... mai♥

Il sole all’improvviso

Quando si dice Sardegna si dice sole, calore, natura. E il suo colore è giallo. Il ciclo del sole è il viaggio della vita con la nascita, vita e morte per poi rinascere al nuovo giorno con una nuova alba. Il sole è il cerchio che si ripresenta nella vita quotidiana. Dai rosoni delle cassapanche intagliate nel legno, ai tradizionali cestini in canna, ceste e corbule in giunco e fieno: “is canisteddus”, di forma circolare con i bordi piatti, “sas crobeddas”, di forma troncoconica con struttura a spirale e decorate con stoffe damascate dai colori vivaci, “is pisceddas”, di forma cilindrica leggermente svasata. Pazientemente intrecciate a mano dalle cestinaie di Flussio, Sinnai e Ollolai sono oggetti d’arredamento di notevole pregio, decorati con disegni floreali o di animali. elicrisoDalla pintadera o stampo per il pane in terracotta, decorata con cerchi concentrici incisi, risalente al VIII secolo a. C.; al ballo popolare su ballu tundu, il ballo tondo, imperniato su un cerchio che si scompone e ricompone inevitabilmente, dopo ogni variazione coreografi ca. È un cerchio anche il pane carasau: una sfoglia di pane sottile che viene fatta cuocere al forno due volte e che, a seconda del condimento, ha dato origine a varie derivazioni (con sale e olio diventa “guttiau”, dal maggiore spessore e di forma rettangolare è invece il “pistoccu”). E se il sole è fonte di vita, è proprio grazie al clima mite e temperato, accompagnato dalla particolare morfologia del territorio, che la Sardegna regala agli appassionati della buona cucina una grande quantità di prodotti tipici. In primis il pane, ricordiamo la “spianata” sarda, di pasta morbida, molto simile alla piadina romagnola. Poi ”su civraxiu” che ha un aspetto rigonfio ma non troppo; mentre pane tipico del Campidano msu moddizzosu”, si riconosce dalla morbidezza della pasta e la della crosta esterna croccante. E ancora il pane degli sposi, occasione in cui assume la forma di cerchi intrecciati talvolta con l’aggiunta di elementi quali, le fedi nuziali, od uccellini posati su ghirlande di fiori forgiati con la stessa pasta. Per quanto concerne i primi piatti meritano i “Malloreddus” (gnocchetti sardi con pomodoro e salsiccia) e i “Culunzones” (pasta ripiena di formaggio fresco del posto e spinaci). Carne e pesce sono altre specialità, laddove l’agnello può definirsi per antonomasia prodotto tipico da presentare in vari modi. E ancora la gallina con il mirto ed il dentice alla vernaccia sono, altresì, assolutamente da provare.. Tra i vini doc troviamo il Carignano del Sulcis (rosso del cagliaritano), il Mandrolisai, il Vermentino di Gallura e la Vernaccia di Oristano. Nonché il vino Cannonau prodotto dal vitigno a bacca nera più diffuso in Sardegna. La sua coltivazione è diffusa in tutta l’isola con una maggiore concentrazione nelle aree centrali del territorio. L’origine del vitigno non è nota, ma la maggior parte degli esperti è concorde nel ritenerlo importato dalla penisola iberica. Resti di vinaccioli risalenti a 3200 anni fa sono stati ritrovati sull’isola, il che ne farebbe il vino più antico del Mediterraneo.

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