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Ruju che frusciu
(rosso come le bacche del pungitopo)

Pungitopo

Nel freddo dell'inverno, la macchia mediterranea e il sottobosco si macchiano di rosso.

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Carnevale, ogni dolce vale

Casalinghe disperate... mai♥

Mare rosso

Ogni primavera le reti vengono calate in mare verso i primi di maggio e vi restano fino al mese di giugno. I tonnarotti sulle barche, al comando del rais, il capo della tonnara, tirano su la rete.
tonni vengono così intrappolati e scortati nel mare Mediterraneo verso altri lidi, dopo che le aste di vendita, vengono chiuse con acquirenti che arrivano da tutto il mondo.
Anticamente la pesca e la lavorazione del tonno si effettuava completamente in loco. 
I tonnarotti preparavano le gabbie e dopo averli intrappolati, li infilzano e li issano sulle barche.
Il mare si tingeva completamente di rosso, mettendo in scena uno spettacolo sanguinoso e crudele.

Il mare antistante all'isola di San Pietro e Portoscuso è costellata da diverse tonnare. Pensate che il lembo di costa occidentale sarde anticamente, fino a metà 800, vantava ben 7 tonnare.

Nella foto a destra la Tonnara di Portoscuso.

pavoncellaTonnara di Portoscuso Su Pranu
Il Palazzotto della Tonnara Su Pranu è un'antica costruzione, una vera e propria fortezza autonoma, indipendente dall'esterno, con uno spazio
interno di circa cinquemila metri quadri. All'interno un forno e vari magazzini per la conservazione della farina, dei cereali, dell’olio e del vino. Presenti anche le officine per la costruzione dei chiodi e della ferramenta, per la riparazione delle reti da pesca e per gli arnesi per la filatura delle funi.

Fu costruita intorno al 1550 secondo uno schema gerarchico ben definito. La parte superiore della costruzione era padronale, a seguire quella dei diretti collaboratori (Rais, Vicerais e Guardiano) e al piano terra, le abitazioni “Is Barracas”, dimore dei tonnarotti che componevano la ciurma. Vicino alla casa del Rais, una campana di bronzo del peso di 12 KG scandiva le ore per chiamare a raccolta i tonnarotti. Mentre in prossimità dell’abitazione del Guardiano, veniva issata la bandiera con la croce rossa in campo bianco che avvisava l’avvento della mattanza. Nel 1698 fu sistemato, al centro del cortile, un orologio a meridiana conservato, oggi, in Torre. Una copia dell'originale è stata posizionata a lato dell’ingresso dal portone principale. (fonte www.momumentiaperti.com)

pavoncella

 

L’isola di Carloforte ogni anno, a fine maggio, celebra il tonno con la Sagra del Tonno a Carloforte denominata Girotonno.
In autunno, invece, è la location per la Sagra del cous cous tabarchinoun piatto a base di pesce, verdure e spezie, tipico di Carloforte e proveniente dalla cucina tabarchina.

Rosso alla sera

la peonia rosaC’è una Sardegna che racconta di una rosa, la rosa del Gennargentu, una peonia selvatica che con i suoi bellissimi colori purpurei, tra aprile e maggio, colora di rosso le rocce dei freschi altopiani del Gennargentu, del monte Linas e del Limbara. S’arrosa de monti, la chiamano i pastori perché cresce lontano dal mare, in alto, dove d’inverno c’è solo la neve. Un viaggiatore attento la può ammirare nel giardino botanico Linasia nell’Iglesiente  oppure partecipare a una delle tante escursioni previste durante tutto l'anno dalle associazioni di trekking e naturalistiche presenti in tutta l'isola.
Rosso è il corallo di Alghero che fa mostra di sé nelle gioiellerie e nei costumi delle donne. Ancora oggi nelle botteghe artigiane si tramanda la tradizione di un prodotto etnico, espressione millenaria, che risale al mito delle Janas: le fate tessevano fili d’oro e d’argento incastonando corallo rosso, nelle case incantate, le Domus de Janas. Il rosa è il colore della spiaggia di Budelli: dolce e calma con la sabbia dorata dai riflessi rossi dei coralli sminuzzati dal mare e dal vento. Non mancano altre magiche spiagge dove il mare profuma di cisto e lentischio e le dune sono soffici ed eleganti.

ricci di mareE il profumo di mare si ritrova a tavola, con gli spaghetti ai ricci di mare. Gli amanti della polpa rossa hanno dato vita alla sagra del bogamarì, un appuntamento annuale ad Alghero, Portoscuso e Carloforte. Una curiosità: lungo la spiaggia del Poetto a Cagliari si trovano tanti ristorantini dove lo si può gustare con il pane casereccio e del buon vino rosso.

 

Sa genti arrubia

fenicotteroI fenicotteri rosa sono antichi frequentatori del sud Sardegna, in particolare dello stagno di Molentargius e di Santa Gilla, un tempo solo in luoghi di sosta tra il Rodano e l’Africa.
In sardo sono chiamati sa genti arrubia, la “gente rossa”: rossa per il loro caratteristico colore, poiché si nutrono di un crostaceo che contiene un pigmento porpora che assimilano con la nutrizione; e gente per il vocio tipico che assomiglia al chiacchiericcio della gente.

Su nuraghe arrubiu

Nuraghe Arrubiu

Su Nuraghe Arrubiu si trova a Orroli in provincia di Nuoro. Si tratta di un complesso pentalobato, unico in Sardegna. È stato datato al XIV secolo a.C., grazie al ritrovamento di un alabastron, una ceramica micenea rinvenuta nella torre centrale, a testimonianza dei traffici commerciali della Sardegna con il resto del Mediterraneo.

Il suo nome, arrubiu (in sardo rosso) viene dal colore della pietra basaltica di con cui è stato costruito e dai licheni rossi che la ricoprono.

 

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