Kastangia, 'astanza
Il castagno è un albero imponente, con lunghe fogli seghette e con frutti racchiusi in ricci spinosi che si
...Quando sul tavolo da cucina c'è il finocchietto selvatico, tutte le streghe scappano via e rimangono solo le Janas a preparare i piatti della tradizione che profumano di bosco e di macchia mediterranea.
Le fate buone aprono la dispensa in legno intarsiato e ci trovano dentro ogni bontà: pasta fatta in casa essiccata al sole, insaccati e formaggi stagionati, confetture di frutta dimenticata e scorzette d'arancia...
Distese di alberi di leccio e sughera. Boschi di roverella e castagno. Cespugli di corbezzolo, lentisco, ginepro, olivastro, cisto, mirto, insieme alla fillirea, erica, ginestra, rosmarino, viburno, euforbia che si mescolano tra loro in un'alternanza di colori e profumi che chiamiamo “macchia mediterranea”.
In questo magnifico ambiente vivono le pecore sarde, che testarde come i loro pastori, brucano incessantemente dalla mattina alla sera.
E se è vero che un detto dice che "la gallina fa buon brodo", è pur vero che che il brodo di pecora è più buono perché la pecora sarda ha la fortuna di cibarsi dei boccioli e dei teneri germogli della macchia mediterranea che danno alla loro carne un sapore particolare.
Tra i cibi antichi, InsulaGolosaRicette ha trovato un piatto antico che ci riporta ai ritmi lenti e che ci fa godere del piacere dell'attesa e della contemplazione del cibo, Su Bròdu de brebeis, il brodo di carne di pecora, molto nutriente e gustoso, che si adatta a tante preparazioni.
Nell'isola di Carloforte, a sud ovest della Sardegna, in uno scenario mozzafiato, tra l'azzurro del mare e il borgo colorato, si può gustare il cous cous alla carlofortina, detto anche cashcà.
Carloforte fu fondata nel XXVIII secolo da esuli liguri stabilitisi in precedenza nell'isola tunisina di Tabarka, che praticavano la pesca del tonno e del corallo. La sua gastronomia è quindi, un mix di tradizioni liguri, nordafricane e sarde.
I sapori intensi e ricchi delle verdure vengono esaltati dalle spezie e dal peperoncino piccante secco, tipico delle isole mediterranee.
Molto simile al cous cous è la fregula, detta anche fregola o freula, ovvero un tipo di pasta di semola ottenuta mescolando a mano, ininterrottamente in un grosso catino di coccio, la semola e l'acqua di fonte con aggiunta di sale. Viene poi tostata in forno. La fregula, proprio come il cous cous, è disponibile in varie dimensioni e si presenta sotto forma di palline irregolari.
Anticamente le feste popolari erano attese con grande trepidazione ed emozione. La comunità finalmente si riuniva dopo il duro lavoro nei campi e nei pascoli di montagna.
Si festeggiava un santo, un matrimonio o un battesimo, oppure si ringraziava madre natura per il raccolto della stagione in corso. Si ballava e si cantava nelle piazze o nei cortili delle case, si mangiava e si beveva in allegra compagnia.
L'attesa era già di per sé una festa. Qualche giorno prima, le donne di casa si alzavano all'alba e impastavano la farina di grano duro con l'acqua di fonte, per fare il pane e la pasta fresca. I loro gesti e movimenti sempre uguali, erano un rituale quasi religioso che veniva replicato, come una preghiera.
Man mano che le ore passavano la cucina si riempiva di voci; le chiacchiere delle donne si confondevano con le risa delle più giovani che imitavano quei gesti antichi, facendo a gara per mettersi in mostra.
Legume originario dell'Asia, la fava è molto amata nell'isola. Gran parte delle famiglie isolane la coltivano negli orti di campagna e in montagna, lontano dai centri abitati. La sua semina avviene in pieno inverno per averne la raccolta in primavera, periodo in cui si consumano le favette fresche. Durante l'inverno invece vengono utilizzate le fave secche per piatti succulenti a base di verdure e di carne suina.
InsulaGolosaRicette ha scelto per voi la Favata Sassarese, un piatto del nord Sardegna, a base di fave secche, anticamente considerato povero poiché era alla portata dei contadini e dei pastori, ma oggi riconosciuto tra i piatti più ricercati dai buongustai e amanti del gusto.
Palline tostate e fragranti rotolano veloci sul tavolo, i bambini ci giocano creando cerchi e spirali che richiamano i campi dorati di inizio estate. Il loro profumo è quello di casa, buono come il pane. Sono i chicchi di fregula, un'antica pasta di grano duro tipica della Sardegna, formata da granelli irregolari tondeggianti, grossi quanto lenticchie, tanto che si potrebbero chiamare "briciole".
InsulaGolosaRicette riprende la ricetta semplice e veloce molto usata in famiglia nel menu quotidiano, la fregula al pomodoro, un ottimo primo ideale in tutte le stagioni.
Quando portiamo in tavola un cibo colorato facciamo un grande regalo ai nostri commensali perché i colori suscitano emozioni inaspettate, anticipando la percezione del gusto e sollecitando l'appetito.
In alcune culture antiche i sapori venivano, addirittura classificati con i colori: il rosso per l’amaro, il giallo per il dolce, il verde per l'acido, il blu per il salato, il bianco per il piccante.
Solo nell'Ottocento Dumas, nel “Grande dizionario di cucina”, elaborò una teoria dei cibi colorati, sostenendo che i diversi colori cambiano l'umore stimolando più o meno l'appetito.
In Sardegna, fino a qualche decennio fa, ogni famiglia aveva l'orto domestico, generoso di frutta e verdura colorata in ogni stagione. Le nostre nonne e mamme, anche se ignare di queste teorie, utilizzavano ingredienti vegetali per colorare i cibi con pochi trucchi culinari riuscivano solleticare l'appetito di tutti, anche quello dei piccoli un po' inappetenti.
Le cipolle rosse, le carote, le bietole, le zucchine, i cavoli viola, i finocchi... ancora oggi, sono gli ingredienti ideali per colorare la pasta fatta a mano, le uova pasquali, il riso o semplicemente per guarnire piatti e dare loro un aspetto invitante.
Che dire... anche l'occhio vuole la sua parte ♥
InsulaGolosaRicette consiglia di scegliere sempre prodotti ortofrutticoli locali e freschi, perché le proprietà organolettiche, salutari per la nostra salute, si mantengono intatte solo per qualche giorno.
Protagonista autunnale delle tavole più glamour è la lumaca, molto amata in Sardegna, tanto che Gesico, piccolo paese nel Campidanese, è stato titolato, capitale della lumaca, grazie a una deliziosa sagra che si tiene ogni anno a ottobre.
Dopo i primi acquazzoni stagionali, consuetudine vuole che si vada per campi alla ri