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Dedico questa pagina ai Boschi della Sardegna, da me tanto amati, proponendo un passo dello scrittore Mauro Corona. Nel suo

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Carnevale, ogni dolce vale

Casalinghe disperate... mai♥

Cocktail alla melagrana

Cocktail melograna La stagione fredda è arrivata e le festività sono ormai alle porte, così InsulaGolosaRicette vi suggerisce un cocktail alla melagrana con struttura, aroma e colore tipicamente festaiolo.

Alcuni frutti semplici, melagrana e mela, regalati da madre natura e un buon prosecco sardo, fanno la giusta alchimia per un cocktail divertente e originale da offrire anche come aperitivo per il pranzo di Natale o la cena di San Silvestro.

Parole d'ordine, Buon divertimento ♥

 

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Cocktail all’arancia

aranceRendiamo omaggio al sole, che illumina la nostra isola, scandendo le stagioni e i raccolti, con un cocktail agli agrumi di San Sperate: struttura, aroma e colore devono essere ben bilanciati per ottenere un effetto aranciato. Ecco quindi una semplicissima ricetta per  un cocktail, fresco e giovane, risultato di una miscela ben proporzionata ed equilibrata di ingredienti alcolici e aromi naturali prodotti esclusivamente in Sardegna.

 

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Le rose nei vigneti

rosaAvete mai avuto la fortuna di trovare una rosa, capofila in un filare di un vigneto? Se la risposta è positiva, considerativi dei privilegiati, perché quella rosa non è solo bella e profumata ma è anche la guardiana della salute della vite.

Gli antichi sapevano che la rosa è una pianta molto delicata e piantarla nei pressi della vite li aiutava a capire se il vitigno poteva essere aggredita da malattie come lo iodio (il mal bianco) o la peronospora. 

Ora gli studi confermano che la rosa si ammala in anticipo rispetto alla vite, solitamente una settimana prima, dando la possibilità al contadino vignaiolo di intervenire con irrorazioni a base di zolfo o ramato.

Rose vignetoAndata in disuso con il mutare delle tecniche agrarie e di allevamento della vite, questa pratica antica è stata ripresa da molti vignaioli nostalgici e soprattutto molto attenti a cicli biologici naturali, nella consapevolezza che un paesaggio fiorito giova all'immagine territorio e alla produzione del buon vino.

Non è difficile quindi percorrere le strade sterrate che costeggiano i vigneti e sentire il profumo della vite insieme a quello delle rose.

I loro colori inizialmente si mimetizzano armoniosamente e più ci si avvicina, più l'immagine prende forma, regalandoci emozioni  inedite. 

 

Girò di Cagliari

girò di CagliariIntrodotto nel Campidano di Cagliari durante la dominazione spagnola, il Girò è vitigno di pregio e potenzialità per la produzione del vino Doc da dessert, riconoscibile immediatamente per la raffinatezza.

Si è diffuso nell’Isola durante l'amministrazione piemontese, grazie alla politica viticola attuata (1736) dal viceré Marchese di Rivarolo, il quale rese obbligatoria la coltura del vigneto persino con la minaccia della confisca delle terre.
In Sardegna, agli inizi del secolo scorso, anche il Girò venne colpito dalla fillossera così come tutti i vigneti sardi, i quali avevano registrato alla fine dell’Ottocento la loro massima espansione, ma grazie alle nuove tecniche di coltivazione della vite innestata su piede americano, si riprese.

La qualità e le caratteristiche organolettiche del Girò di Cagliari sono il risultato della coltivazione della vite sui caratteristici terreni, soprattutto nella provincia di Cagliari e alcuni della provincia di Oristano, dove sono presenti diverse essenze tipiche della macchia mediterranea.
L’ambiente geografico, nelle sue molteplici diversità, si rispecchia nelle caratteristiche del vino e nelle sue diverse tipologie producibili quali il rosso e il liquoroso.
Per la tipologia Liquoroso riserva è previsto un invecchiamento di almeno due anni, di cui uno in botti di rovere o di castagno; è un ottimo vino da dessert.
Il Girò di Cagliari Rosso si presenta con un intenso rosso rubino dai bagliori aranciati ed profumi che ricordano confettura di ciliegie, caramello e cotognata; in bocca è consistente e vellutato, equilibrato e fine per dolcezza e gradevolezza. Si accompagna a pietanze delicate di fine pasto.

 

 

Malvasia di Bosa

Malvasia di BosaProbabilmente importato dalla Grecia in epoca bizantina la Malvasia è un vino Doc prodotto a Bosa e a Cagliari. L’area di produzione del vino Malvasia di Bosa è in Planargia, una porzione di territorio della Sardegna Centro-occidentale compresa tra Bosa a nord e Punta di Foghe alle foci del Rio Mannu a sud. Il vitigno Malvasia fornisce il miglior prodotto se coltivato su terreni sciolti, magri e soleggiati, poveri di azoto e sostanza organica e ricchi di potassio. Il vitigno viene prevalentemente impiantato nelle colline calcaree, a quote comprese tra il livello del mare ed i 300 metri di altezza, in terreni costituiti in parte da tufi pomicei lacustri e fluvio lacustri, e in parte da calcarei organogeni od arenacei talvolta marnosi. Sono ben soleggiati, principalmente collinari, a volte pianeggianti, o con dolce declivio. In Planargia la varietà Malvasia è generalmente coltivata in purezza ma, specie nei più vecchi vigneti, si ritrova insieme ad altre varietà locali tipiche del germoplasma della Sardegna, quali il Cannonau, il Vermentino, il Pascale, i Moscati, i Bovali, il Retagliadu, il Torbato e il Nasco.
La Malvasia di Bosa può assumere diverse tipologie: liquoroso dolce naturale, liquoroso secco, dolce naturale, secco naturale. La durata dell’invecchiamento varia dai due ai tre anni. Il colore va dal giallo paglierino al dorato. L'odore intenso, e delicatissimo dal sapore secco, alcolico, con retrogusto amarognolo. E' un vino da degustare alla fine del pasto con un dessert e si accompagna splendidamente alla pasticceria secca a base di mandorle (sospiri, pirikittos e amaretti). Nei primi tre anni di invecchiamento può essere consumata anche come aperitivo.

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