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Archimissa, Ispigula areste, Spigu

LavandaIn primavera, nella macchia mediterranea più selvaggia, tra il cisto e il lentisco, spuntano i fiori viola- bluastri d

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Carnevale, ogni dolce vale

Casalinghe disperate... mai♥

Pistoccheddus de cappa

biscotti glassatiColorati e croccanti, i biscotti glassati made in Sardinia, i Pistoccheddus de cappa sono i dolci delle feste e delle sagre paesane. I diavoletti cosparsi sulla loro glassa bianca mi ricordano tanto le bandierine che sventolano nelle strade dei paesi, in onore del santo che si festeggia. 
Anticamente venivano preparati per le feste più importanti come i matrimoni o i battesimi, ma anche a Pasqua, tant'è che venivano utilizzati anche come base su cui adagiare le uova da regalare ai bambini, i "Cocoieddus de ou", i coccoetti con le uova. 
InsulaGolosaRicette, custode delle tradizioni, ripropone la ricetta originale tramandata nei secoli dalle donne di casa.

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Pizzichi sardi

pizzico

Ricordo che a scuola ci hanno insegnato che l'Italia Insulare era composta dall'isola di Sardegna insieme alla Sicilia. Nella mia mente di bambina era qualcosa di astratto e poco interessante. Osservare le due isole, nella cartina dell'Italia sulla parete spoglia dell'aula, non mi procurava nessuna suggestione; era solo un esercizio di apprendimento fine a se stesso.
 
Ma poi, caso volle che mi ritrovai in mano "Storia di una capinera" di Verga, ambientato in Sicilia. Le parole del libro correvano veloci nella mia mente. Ritrovavo la mia isola, i suoi profumi, gli stessi luoghi: le distese di fichi d'India, gli agrumeti colorati, la campagna fiorita, la chiesa e il convento delle suore di clausura della mia città.
 
E le giovani donne, sempre serie e rigide in abiti scuri, come quelle delle foto in bianco e nero degli album della mia famiglia. Gli uomini, austeri e inflessibili, con in capo la coppola di velluto, molto simile a quella dei pastori sardi.
 
Tante le coincidenze e le similitudini come i fili di seta che disegnano i broccati degli antichi abiti sardi e delle tappezzerie barocche dei salotti siciliani. Entrambe le Isole, bruciate dal sole della lunga estate e dal freddo dell'inverno seppure breve. Isole dove la terra è feconda, ricca di prelibatezze e specialità uniche.  

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Sa Casada

sa casadaQualche giorno fa, il pastore ci ha regalato una bottiglia di latte. Appena mia madre lo ha versato in un tegame di terracotta per pastorizzarlo, ha capito che non era un semplice latte, ma latte di colostro, ovvero il latte che la pecora o la capra produce dopo aver partorito e con cui nutre l'agnellino nei primi giorni di vita. Il piccolo però non consuma tutto il colostro, quindi il rimanente viene munto e utilizzato in tanti modi, ad esempio come base per il formaggio o la ricotta.

Anticamente i pastori, soli nelle capanne di ginepro e pietra, su, nei monti del Gennargentu o del Limbara, lontani dalle loro famiglie, accendevano il fuoco, versavano il latte di colostro in un calderone di rame, aggiungevano il sale e come per magia ottenevano Sa Casada. 

É un delizioso dessert ormai dimenticato, tutto da riscoprire e da riportare nelle nostre tavole perché oltre che essere un dolce da veri gourmet, è un ottimo nutrimento in quanto ricco di proteine.
InsulaGolosaRicette vi racconta la vera ricetta del pastore sardo, facile da replicare con un'unica variante proposta delle donne di casa: una scorza di limone e zucchero...

 

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Plumcake con gocce di cioccolato

Plumcake ricotta e arance

Durante tutto l'anno abbiamo mille occasioni per preparare i dolci. Ogni scusa è buona.

Che sia una festività comandata o un'occasione speciale, basta avere gli ingredienti giusti e il gioco è fatto.

Così se per una volta il dolce proposto non rientra tra quelli della tradizione, facciamo un'eccezione! Il dolce che vogliamo presentare ha forti richiami d'oltremare così come il suo nome, Plumcake con gocce di cioccolato. 

Plumcake è un termine anglosassone, la cui traduzione letterale è "dolce di prugne". 
Ma il nostro plumcake non è a base di prugne ma è completamente realizzato con
 ingredienti made in Sardegna, ottimi per bontà e qualità, e deliziose gocce di cioccolatoScopriamo insieme la ricetta e tutti gli ingredienti.

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Sapa, Saba, Binu cottu

Il profumo dell'uva da vino si spande tra i filari dei vigneti. Le api svolazzano felici. E' tutto  un mondo antico che ogni anno si ripresenta uguale a quello precedente. Sì, è vero ci sono annate buone o meno buone, ma madre natura non ci abbandona mai, e i grappoli d'uva rotondi e lucenti sono lì, pronti per essere trasformati in nettare degli dei.
La vendemmia è un'esperienza unica, tutta da vivere. Non abbiate paura degli insetti che vi girano intorno, di piegare al schiena per sollevare i cesti stracolmi d'uva, di macchiarvi le mani con il succo degli acini maturi. Vi assicuro che ne vale la pena, i vostri occhi si riempiranno di bellezza, il vostro cuore d'amore per la terra e la bocca di dolci meraviglie. Le cantine riaprono i grandi portoni di legno intarsiato e i dintorni profumano di mosto. Il liquido rubino scorre veloce negli attrezzi antichi. Il vignaiolo è molto attento nelle sue mosse. Sa perfettamente che ogni cosa deve essere misurata, calibrata, regolata... ma c'è sempre una jana che si aggira in cantina e furtivamente ruba un po' di mosto. Scappa veloce in cucina a preparare un ingrediente "quasi segreto" che poche famiglie continuano a produrlo seguendo regole antiche tramandate per secoli.
Il misterioso ingrediente è sa sapa, sa saba così chiamato nel Campidano o binu cottu nel resto della Sardegna ♥

 

Sa sapa, sa saba, binu cottu

InsulaGolosaRicette, memore delle tradizioni sarde, vi spiega come preparare sa Saba di mosto di uva nera, un ingrediente di lusso in cucina. In mancanza del mosto di uva, le donne preparavano quella di fico d'india, ma questa è un'altra storia che presto vi racconteremo.

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