Kastangia, 'astanza
Il castagno è un albero imponente, con lunghe fogli seghette e con frutti racchiusi in ricci spinosi che si
...Tra i tantissimi pesci che si possono gustare nell'isola, troviamo le triglie, una tra le specie più sfruttate nel Mediterraneo.
I pescatori sardi, sempre più consapevoli che la pesca su larga scala ha portato loro solo danni, stanno rivalutando l'utilizzo della piccola pesca tradizionale più rispettosa del mare, e stanno adottando la cattura del pesce con le reti da posta fissa.
I metodi di pesca sostenibile portano in tavola pesci e triglie un po' costosi ma garantiscono un prodotto sano e gustoso per la salute nostra e dei mari. Facciamoci anche noi custodi del patrimonio marino e chiediamo sempre, al pescivendolo di fiducia, la provenienza e il metodo di pesca del pesce sul banco.
La triglia ha un gusto delicato e, come quasi tutto il pesce, richiede poco tempo per essere cucinata. InsulaGolosaRicette propone le Triglie al cartoccio, un secondo piatto facile da realizzare e ottimo da consumare in compagnia, magari gustando un buon vino bianco.
La Sardegna è una terra antica, che continua a tenere vive tradizioni secolari, attraverso atti concreti. «Sa Paradura» dei pastori sardi ne è un esempio. É un'antichissima forma di mutuo soccorso, un simbolo di unione e solidarietà tra gli allevatori.
Spesso gli eventi o le calamità naturali arrivano inaspettati e sorprendono tutti, senza fare sconti a nessuno. Ed è in questi momenti che lo spirito altruista dei sardi si manifesta: i pastori cedono un loro capo ovino per ricostituire il gregge di chi lo ha perso, oppure forniscono foraggio e mangime per gli animali. Nessuno si tira indietro. Oltre al dono, offrono una benedizione, quale simbolo di un nuovo inizio per tutti.
La Paradura si fa da secoli, e chi vive di pastorizia, in montagna o a valle, continua ancora oggi.
InsulaGolosaRicette, per onorare questi uomini valorosi nell'animo, propone un piatto pastorale, l'agnello al forno con patate, s'angioni arrustu cum patata, semplice e gustoso, ottimo in tutte le occasioni.
E’ un po’ strano pensare di non aver conosciuto i miei nonni se non Nonna Totona, così la chiamavano le sue amiche de sa Costera a Iglesias. Non ho conosciuto neanche Nonno Attilio, suo marito. Così come Nonna Chiara e Nonno Giovanni, i genitori di mia mamma. Ma i ricordi non mancano, sono stampati nella memoria dai racconti e dalle immagini della mia famiglia.
Le greggi si spostano silenziose nei verdi campi della macchia mediterranea. Solo il tintinnio dei campanacci e l'abbaiare dei cani pastore, rompono il lungo silenzio.
Tutto è calmo, ma nel cuore del pastore qualcosa si agita. Sa che è tempo di cambiamenti. La bella stagione non è molto lontana ma le giornate sono ancora troppo corte. Il sole sparisce presto dietro il profilo delle montagne. Temporali e gelate inaspettate sono lì che lo aspettano. Però è sicuro che rientrando a casa sentirà i profumi della cucina che gli augurano il benvenuto.
InsulaGolosaRicette in questa pagina propone un secondo piatto realizzato l'agnello al limone, un piatto colorato e profumato di aromi e di essenze locali, molto semplice da replicare.
Buon appetito ♥
La Sardegna è una terra misteriosa. Il suo paesaggio è una distesa di prati e di foreste, dove anticamente gli unici viandanti erano i pastori. Portavano le greggi dai monti del Gennargentu, molto fredde in inverno, fino ai pascoli pianeggianti del Campidano e del Sulcis Iglesiente, molto più miti e fertili. Vestiti di orbace, i pastori camminavano in silenzio, appoggiandosi ad un bastone di olivastro; la loro unica compagnia erano i cani fonnesi e le pecore di cui conoscevano ogni particolare. Durante le lunghe notti, lontani da casa, i demoni andavano a far loro visita e li tentavano con perfide promesse. Solo il bastone di olivastro, intarsiato di demoni come loro, li sapeva allontanare. Così passavano i mesi e le stagioni, in un rito chiamato della transumanza che è stato praticato nell'isola fino ad qualche decennio fa.
“Non crediate che io abbia la pretensione d’insegnarvi a far le polpette. Questo è un piatto che tutti lo sanno fare....”.
Così scriveva Pelligrino Artusi, il grande divulgatore della cucina italiana nel suo libro "La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”. Noi non possiamo far altro che condividere il suo pensiero.
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