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Olostru, agrivoddu

Agrifoglio

L'agrifoglio, simbolo dell'inverno e del Natale, è stata considerata una pianta portafortuna ancor prima del Cristianesimo. Si credeva proteggesse

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Carnevale, ogni dolce vale

Casalinghe disperate... mai♥

Frolla alla ricotta

pasticcini alla frolla

Nel parlare comune isolano si hanno dei modi di dire completamente diversi da quelli del resto d'Italia.

Ad esempio è facile sentir dire "hai le mani di ricotta per descrivere il fare in cui tutto sfugge di mano, oppure quando non si riesce a tenere sotto controllo una situazione.

Ecco l’espressione idiomatica italiana corrispondente è: "hai le mani di pasta frolla”.

Fin qui nulla di strano, ma quando ho letto la ricetta di SaraPasticcini con la pasta frolla alla ricotta, ho pensato che solo le donne sarde, fiere e austere, ma anche sognatrici ambiziose, sanno tenere a bada la ricotta e la pasta frolla insieme...

Che dire, sono sempre pronte a mettersi in gioco e ne sanno una più del diavolo 

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Torta sarda alla ricotta

torta ricotta

Casa, dolce casa ♥ non è solo una frase ad effetto, ma è quella piacevole sensazione che proviamo quando ci sentiamo al sicuro nel nostra casa, intima e protetta.
Se poi aggiungiamo il profumo di una torta appena sfornata, il gioco si amplifica. Ci ritroviamo indietro negli anni, quando da piccoli la mamma preparava la torta per la merenda o per la colazione del giorno dopo. Noi, piccole pesti, scivolavamo in cucina e, senza neanche lavarci le mani, rubavamo un pezzetto di torta... I rimproveri di mamma neanche li sentivamo, perché eravamo semplicemente... felici.

InsulaGolosaRicette vuole farci rivivere questi momenti con una ricetta di un dolce antico che sa di pascoli in montagna, di spighe di grano piegate dal vento, di amore per 
la madre terra e... magia.

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Torta alle mele sarde

torta mele

Nell'antichità la mela era una delle manifestazioni più elevate che la madre terra potesse elargire. Simbolo di fertilità e amore, di immortalità e conoscenza, è stata protagonista di miti, storie e aneddoti.

Oggi è il frutto più comune al mondo, ma non per questo tutelato, tant'è che alcune varietà antiche sono andate perdute per sempre. Per millenni l'opera di difendere e conservare gli alberi da frutta era compito delle donne. Il loro compito è delegato, ora, a tutti noi.
La Sardegna, per la sua insularità, è riuscita a preservarne un buon catalogo. 

Le varietà di mela sarda hanno nomi molto curiosi: la Nuchis, rossa e croccante, un po' acidula, si conserva bene fino a 6 mesi. La Rosa di Giugno che assume la colorazione rossa della polpa se conservata in frigo. La Tempra Orrubia della Barbagia di Belvì e Orotelli, ovvero la mela dalle guance rosse, per il colore della buccia che passa dal giallo-verde al rosa-rosso  e che ricorda le guance dei bambini
E altre ancora... la Miali di Sassari, Apione di Lanusei, De Jerru di Aritzo, Appio di Bonarcado, Noi Unci della Gallura e del Monte Limbara e la Royal Gala di Lanusei.

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Bianchini di Sara

bianchini

Oggi impariamo a scrivere con un inchiostro bianco... così diceva la nonna alla piccola Sara, quando preparavano i dolci per le feste, quelli bianchissimi con i puntini colorati sopra. Insieme montavano a mano, gli albumi con lo zucchero, utilizzando solo due forchette e la forza del braccio. Poi tiravano su un filo montato e provavano a scrivere sulla carta-pane; se le linee dei caratteri erano uniformi, il composto era perfetto per essere infornato.

Ma il divertimento più grande, per la piccola Sara, era ritagliare i centrini di carta velina. Piegava i fogli colorati e li tagliava seguendo i disegni che le forbici anticipavano. Poi apriva i fogli... uccelli, fiori, disegni geometrici prendevano vita in quel pezzetto di carta e la sua fantasia volava lontano...
Forse nasce proprio da qui la sua passione per il ricamo ♥

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Mele cotogne di nonna

L'autunno aleggia tra i boschi con i suoi colori e porta in cucina i frutti più deliziosi e rari che madre natura ci offre: castagne, noci, cachi e le mele cotogne, dorate dal profumo inebriante. Pensate che le nostre nonne le tenevano negli armadi per profumare i corredi ricamati. 

Relegato tra i frutti dimenticati il melo cotogno, in sardo Mela chidonza, è un alberello resistente alla siccità estiva e alle intemperie dell'inverno che in primavera si veste di boccioli d fiori rosa delicati. Le mele cotogne non si consumano a crudo perché troppo aspre e legnose, ma sono un ingrediente base per confetture, cotognate e conserve sciroppate. 

InsulaGolosaRicette ha scelto una ricetta semplicissima per le fredde serate d'inverno, quella di mia nonna, poi di mia madre e ora mia.... da cui si ricava, non solo un elegante dessert da fine pasto, ma anche uno sciroppo non troppo dolce, lenitivo casalingo per il mal di gola e il mal di stomaco.

Mele cotogne

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Torta alle mandorle sarde

Torta di mandorle

La produzione dolciaria in Sardegna si basa in prevalenza sull'uso delle mandorle, ma purtroppo negli ultimi decenni la mandorlicoltura sarda rappresenta solo il 3,7% della produzione nazionale, a vantaggio del mercati esterni.
Madre natura ha dotato l'isola di risorse straordinarie dal punto di vista ecologico e climatico oltre che paesaggistico, risorse che possono favorire il ritorno della coltivazione di mandorle ad un alto livello economico oltre che aggiungere bellezza al paesaggio.
Gli alberi di mandorlo sono i primi a fiorire in primavera e talvolta nel tardo inverno. Abbelliscono borghi e comuni, siti archeologici, ex minerari e termali. I loro fiori, bianchi con striature rosa, simboleggiano la speranza e il ritorno in vita della natura dopo l'inverno, ma rappresentano anche la delicatezza e la fragilità, poiché sfioriscono in breve tempo.
Nella speranza di riportare altra bellezza nelle nostre campagne, recuperiamo le cultivar isolane più antiche come: Arrubia, Bianca, De Su Cramu, Folla ‘E Pressiu, Grappolina, Niedda, Menduedda De Mrasciai, Schina de Porcu e Stamasaccusu.
In questo spirito di rinascita InsulaGolosaRicette propone un dolce classico, la torta alle mandorle sarde, una delizia per il palato.

 

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Crema alle Nocciole di Desulo

crema di noccioleNel cuore della Sardegna, un antico borgo si fa padrone del versante occidentale del Gennargentu. E' Desulo. Il suo fascino inizia nel centro storico, un gioiello di piccole case in scisto con ingressi e finestre contornati d’azzurro quasi fossero immutati nel tempo. Così come il costume tradizionale, dai colori sgargianti, una vera un'eccezione per le donne sarde, ricamato con tessuti preziosi, quali il velluto, damasco e scarlatto (panno di lana rosso).
E non finisce mai di stupire. I colori dei boschi circostanti variano a seconda delle stagioni e della luce del sole.

A fine estate, aromatiche e polpose, le nocciole di Desulo cadono dall'albero senza mallo, a un grado di maturazione corretta già di natura. La tradizione vuole che la raccolta sia compito delle donne con i bambini più piccoli.

Ed è in omaggio ai più piccoli che InsulaGolosaRicette vi propone la ricetta della Crema al cioccolato e nocciole di Desulo, una vera delizia per i bambini e non solo. 

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Crema di ricotta alle arance

crema di ricottaFuori il vento soffia forte. Fa molto freddo. L'inverno non è ancora finito, ma la primavera è vicina. In lontananza si sente il tintinnio dei sognagli delle pecore che si radunano vicine vicine, in cerca di riparo. Nell'aria frizzante si spande il profumo delle bacche di mirto e delle arance appena raccolte insieme al sentore di miele scaldato. Tutto ricorda l'infanzia, il tepore del caminetto e la cucina dove le donne di casa preparavano tante delizie per grandi e piccini. 
InsulaGolosaRicette ha scelto un dolce particolare, realizzato con ingredienti semplici, buonissimo.... la Crema di ricotta alle arance e miele.

 

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Scorzette di arance candite

CanditiIl sole, la luce, il profumo degli agrumi appena raccolti: sono le immagini che si imprimono nella memoria pensando alla Sardegna nei mesi più freddi dell'anno.
Tra i tanti agrumi, il posto d'onore spetta all'arancia: un frutto acidulo di solito di colore arancione, con buccia spessa e tempestato di semi, ricco di vitamina C e di fibre.

La sua pianta è un antico ibrido, probabilmente di mandarino e pummelo, ma da secoli cresce come specie autonoma e si propaga per innesto e talea.

La leggenda vuole che San Domenico intorno al 1220 avesse portato e piantato la pianta di arancio dolce in Italia, ma sicuramente gli spagnoli e gli arabi hanno dato un significativo contributo alla coltivazione delle arance amare e poi dolci nell'isola, grazie al clima caldo e temperato. 
Il nome arancia deriva dallo spagnolo "naranja" e dall'arabo  نارنجnāranğ,  letteralmente "frutto favorito degli elefanti" che  indica l'arancia amara appunto. In Sardegna abbiamo diversi modi per definirloaranzu, arangiuarrubiuruiuruggiu... 
Tra le cultivar bionde più comuni ricordiamo: Biondo comune, Belladonna, Navel, Navelina, Washington Navel, Valencia late; tra le sanguigne: Moro, Sanguinello comune, Sanguigno e Tarocco, prodotte soprattutto nel territorio di Muravera e di San Sperate dove ogni anno la bellissima sagra onora questo frutto meraviglioso.
Nelle tavole delle famiglie sarde viene c
onsumata come semplice frutto e in spremute ed è presente in molte ricette tradizionali grazie a suo raffinato profumo e al sapore intenso. La sua buccia, ricca di oli essenziali è l'ingrediente base per la realizzazione di liquori e bevande, senza dimenticare le scorzette candite, ottime per decorare i dolci tipici.
In questa pagina InsulaGolosaRicette  vi spiega come preparare le Scorzette di Arance Candite.

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Ghiaccioli rossi di Arborea

Ghiaccioli rossiNei campi inondati dal sole spiccano le piccole fragole rosse tra il verde dell'erba bagnata. Si mimetizzano tra le ortiche e le margherite. Poco lontano le angurie, tutte in fila, si godono i raggi roventi.  La primavera è arrivata e la campagna è in festa. E si fa festa anche nel piccolo borgo di Arborea, nel Campidano Oristanese dove ogni anno, durante la Sagra delle fragole, tra fine aprile e i primi di maggio, gli agricoltori ringraziano la madre terra per aver regalato loro i frutti rossi della passione. 
Durante una sagra ha luogo la fiera locale, il mercato e vari festeggiamenti per promuovere le fragole e le altre produzioni di eccellenza, tipiche di Arborea, come le angurie e i meloni. 
InsulaGolosaRicette vi consiglia una semplice ricetta per preparare in casa dei piccoli dessert a base di fragole e anguria, i ghiaccioli rossi di Arborea che faranno felici i bambini ma anche i più grandi.

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Sa Casada

sa casadaQualche giorno fa, il pastore ci ha regalato una bottiglia di latte. Appena mia madre lo ha versato in un tegame di terracotta per pastorizzarlo, ha capito che non era un semplice latte, ma latte di colostro, ovvero il latte che la pecora o la capra produce dopo aver partorito e con cui nutre l'agnellino nei primi giorni di vita. Il piccolo però non consuma tutto il colostro, quindi il rimanente viene munto e utilizzato in tanti modi, ad esempio come base per il formaggio o la ricotta.

Anticamente i pastori, soli nelle capanne di ginepro e pietra, su, nei monti del Gennargentu o del Limbara, lontani dalle loro famiglie, accendevano il fuoco, versavano il latte di colostro in un calderone di rame, aggiungevano il sale e come per magia ottenevano Sa Casada. 

É un delizioso dessert ormai dimenticato, tutto da riscoprire e da riportare nelle nostre tavole perché oltre che essere un dolce da veri gourmet, è un ottimo nutrimento in quanto ricco di proteine.
InsulaGolosaRicette vi racconta la vera ricetta del pastore sardo, facile da replicare con un'unica variante proposta delle donne di casa: una scorza di limone e zucchero...

 

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Biscotti della nonna

biscottiFare i biscotti a mano è un'occasione di festa, soprattutto se ci sono i bambini che si impiastricciano le mani e si imbiancano le braccia e i capelli di farina. Quante risa e quante chiacchiere, una musica che riempie il cuore ♥
 Non vedo l'ora che arrivino i miei nipotini per le vacanze, così posso impastare i biscotti e fare una grande festa.

Ecco la ricetta per la pasta frolla che viene utilizzata come base per i biscotti della nonna: spolverati con zucchero a velo oppure farciti con marmellata o con crema di cioccolata. La pasta frolla è, anche, la base di crostate classiche alla marmellata.

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Amaretti sardi

amaretti

Scatole di latta colorate, consumate dal tempo, nascondono preziosi dolcetti di mandorle, croccanti all'esterno e morbidi all'interno, dal retrogusto amaro a cui si deve il loro nome: sono gli amaretti sardi, i principi dei dolci delle feste paesane.

Si consumano a colazione o a fine pasto accompagnati da un Moscato  o da un Vermentino bianco. Il loro sapore speziato ricorda paesi lontani, ma è proprio in Sardegna che si coltivavano le mandorle che poi venivano esportate in Francia e in tutta Europa, alle corti dei pasticceri più rinomati. Con l'industrializzazione, la loro coltivazione è andata in disuso, ma i dolci di mandorle continuano ad essere confezionati e consumati in larga scala.


InsulaGolosaRicette vi propone la ricetta tradizionale della zona dell'Iglesiente, "rubata" dal ricettario di casa, perché la parola d'ordine è "condividere per non dimenticare i tesori della tradizione popolare".

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Aranzadas

dolce di aranceC'era una volta un famoso pasticciere di Nuoro, un certo Battista Guiso, che brevettò nella sua ditta fondata nel 1886, l' Aranciata nuorese. Non era una bibita gassata ma il dolce più antico del nuorese: s'Aranzada. Lo produsse con metodi artigianali, lo confezionò in statole di legno e lo esportò in tutto il mondo, rendendolo famoso oltre i confini dell’isola.
Fu così che i fili dorati dal profumo di arancio e di mandorle dolci, fecero onore alla Sardegna, nei banchetti della Casa Savoia e della Famiglia Reale Inglese (tutto su http://www.aranzada.it).

InsulaGolosaRicette ripropone la ricetta originale di un secolo fa, quella custodita con tanta cura dalle donne nuoresi, orgogliose e fiere di una tradizione bellissima.

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Pistoccheddus de cappa

biscotti glassatiColorati e croccanti, i biscotti glassati made in Sardinia, i Pistoccheddus de cappa sono i dolci delle feste e delle sagre paesane. I diavoletti cosparsi sulla loro glassa bianca mi ricordano tanto le bandierine che sventolano nelle strade dei paesi, in onore del santo che si festeggia. 
Anticamente venivano preparati per le feste più importanti come i matrimoni o i battesimi, ma anche a Pasqua, tant'è che venivano utilizzati anche come base su cui adagiare le uova da regalare ai bambini, i "Cocoieddus de ou", i coccoetti con le uova. 
InsulaGolosaRicette, custode delle tradizioni, ripropone la ricetta originale tramandata nei secoli dalle donne di casa.

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