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Ruju che frusciu
(rosso come le bacche del pungitopo)

Pungitopo

Nel freddo dell'inverno, la macchia mediterranea e il sottobosco si macchiano di rosso.

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Carnevale, ogni dolce vale

Casalinghe disperate... mai♥

Pasta pomodori camone e basilico

Pomodori CamoneIl Camone sardo dal gusto acidulo e zucchero è ottimo se utilizzato al naturale in insalata o nei piatti di pasta fredda, condito con un filo di olio extravergine di oliva che ne esalta le caratteristiche organolettiche.

InsulaGolosaRicette vi invita a preparare la Pasta fredda di pomodori camone e basilico, ma se non riuscite a trovare il camone potete utilizzare altri tipi di pomodoro come quello perino.

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Pisci a collettu

fave bolliteLa cucina sarda, nonostante l'isola sia circondata dal mare molto pescoso, apprezza molto di più i piatti di terra, poiché i contadini e i pastori non conoscevano le risorse del mare, ma solo quelle della madre terra.

I piatti più antichi sono quindi quelli legati all'agricoltura e ai prodotti spontanei della terra: legumi, verdure e aromatiche sono gli ingredienti vincenti.
C'è un piatto della tradizione culinaria cagliaritana che riassume in modo anche divertente questa realtà, ovvero Su pisci a collettu, letteralmente il pesce con il colletto, che non è altro che un piatto di fave secche bollite con aromatiche e profumi.

Il suo nome è curioso: pesce (solo nel nome) e a colletto, quale segno di distinzione degli uomini più facoltosi, i preti e i notabili, ma anche il piccolo colletto della fava secca.

InsulaGolosaRicette lo ripropone insieme alla nostalgia delle strette vie del centro storico di Cagliari, quando le massaie si affacciavano ai balconi di ferro battuto e con grida colorite richiamavano a tavola, i bambini che giocavano e gli uomini che lavoravano nelle botteghe per strada.

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Ravioli di formaggio acidulo

costume Desulo

pavoncellaIntrecci di fili di seta a Desulo  pavoncella

Le donne di Desulo seguono e si adattano alle sobrie abitudini degli uomini. Sono vigorose montanare dal viso tondo, pienotto, roseo, colla fossetta nel mento, né la loro robustezza toglie alcun che alla mite femminilità, alla morbidezza delle forme ch’è l’attraente soavità della donna: una bellezza sana, portata con ingenuità, come una ghirlanda dei loro fiori alpestri, non come un diadema. Se poi qualcuno vi trovasse anche le donne brutte io non ci ho colpa, guardi quelle altre. Vestono la gonnella d’albagio guarnita in seta un po’ poco meno lunga della camicia: corsetto e giubbetto a casacca di scarlatto con rabeschi e ricami a mano. Sul capo mettono una cuffia di seta a reticella per contenervi i cappelli, o di stoffa allo stesso modo di quelle che si fanno per i bambini, e poi un cappuccetto di panno nero con un cappio di nastri giù dal mento”.  

Così venivano descritte le donne di Desulo da Giuseppe Luigi De Villa nel 1889, e così si presentano ancora oggi durante le feste e le sagre: donne fiere e volitive, custodi di cultura e tradizione del territorio di Desulo. 

Le stesse donne che hanno tramandato un piatto della tradizione desulese, i Ravioli di formaggio acidulo. É un primo piatto delizioso che potete realizzare facilmente ma vi consiglio di prendervi un po' di tempo perché prevede diverse fasi.

Vi assicuro, però, che lavorare la pasta, sentire il profumo del formaggio che fonde e giocare con la rotella per disegnare i ravioli, vi porta in una dimensione di felicità e dolcezza che riempie il cuore.

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Ravioli di ricotta

ravioli

Dopo un lungo periodo di siccità, l'autunno porta sempre le prime piogge. La terra assorbe tutta l'acqua piovana. Riacquista vigore ed emana un profumo particolare, quasi afrodisiaco.
É un sentore di humus, funghi e muffa. Ma sa di buono, di cambiamento e di rinascita. Per me è di buon auspicio. 

Uno studio scientifico definisce questo profumo  col termine "petricore" che è dovuto ad un mix di elementi naturali come l’ozono e la geosmina (una molecola dal forte odore) che si mescola ad altri oli posseduti dalle piante rilasciati nell’aria subito dopo le piogge.

La natura si trasforma. Il sole si nasconde presto dietro l'orizzonte, le giornate si fanno sempre più brevi e gli alberi cambiano colore perdendo quasi tutte le foglie. Una nuova storia verrà raccontata.

Così InsulaGolosaRicette, speso nostalgica e sempre legata alle tradizioni vi propone i Ravioli di ricotta, un primo piatto conosciuto in tutta la regione.

A seconda dei paesi e delle zone i ravioli vengono chiamati con nomi diversi: culurgionis, colunzones, culurzones, culurjones, culirgionis, culixonis, culurgionis, cruguxionis, insomma chi più ne dice, più ne cucini!

Dalle mie parti i ravioli di ricotta vengono chiamati anche culurgionis a mazz’e pardula, cioè ravioli col ripieno delle pardulas, le formagelle, il tipico dolce pasquale a cui è stato dedicato uno spazio nella sezione Dolci.

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Ravioli di ricotta e asparagi

ravioli ricotta e asparagiCosì, per caso, come se ci fosse un richiamo tra le anime belle, incontro una jana di Villacidro, Anna Pittauche con grande cuore ha condiviso con noi una ricetta antica di sua madre a base di ricotta fresca, a cui lei ha aggiunto gli asparagi selvatici, rendendola così molto particolare. 

Il periodo degli asparagi selvatici è a fine inverno, quando i primi raggi di sole, che annunciano la primavera, scoprono i teneri germogli verdi, con cui preparare la ricetta di Anna,Ravioli di ricotta e asparagi.

Non solo, con eleganza e discrezione  Anna ci dice che se non ci piace qualcosa, possiamo cambiare la ricetta! Ma c'è nessun motivo per farlo, perché gli ingredienti sono tutti genuini e locali, proprio come piace a noi ♥
Anna ci dà, poi, un consiglio a cui non avevamo pensato: ovvero congelare i ravioli di ricotta e asparagi, così che possiamo gustarli durante tutto l'anno perché gli asparagi, come detto si trovano solo alla fine dell'inverno. 

Buon appetito ♥

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Rose di pasta alle carote

rose di carote

Ci sono momenti che diventano ricordi. Sono quei lampi di memoria in cui ci rivediamo bambini nella cucina di casa, insieme alle mamme e alle zie che preparano i dolci o la pasta fresca per un'occasione importante o per il semplice pranzo della domenica.
Dopo anni, inscatolati in cassetti sconosciuti, vengono alla luce più nitidi di quanto si potesse immaginare.
E' una bella sensazione tornare indietro nel tempo, tutto sembra perfetto e in armonia. Nel profondo del tuo cuore sai che è tempo di fare la tua parte e cerchi l'occasione giusta per allestire le stesse scene, come se fosse un set cinematografico, dove il protagonista sei tu e i piccoli di casa. Ogni pretesto è buono per cucinare e giocare con i miei nipoti e i ricordi si moltiplicano sempre di più.

InsulaGolosaRicette dedica questa pagina a chi ama cucinare e a chi ha voglia di sognare ancora. 

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Sa Suppa Cuata

 stazzo

Sa suppa cuata, la zuppa nascosta, è il piatto più conosciuto della gastronomia gallurese ed è il primo per eccellenza nei pranzi nuziali; nasce nella Gallura di fine ‘700 ancora spopolata, selvaggia e dedita al solo allevamento di capi vaccini: le prime greggi di pecore appariranno un secolo dopo. I suoi ingredienti, il brodo e il formaggio, sono prodotti della pastorizia bovina. La particolarità antropologica di questa pietanza, è che si è trasformata nel tempo da piatto povero a piatto ricercato, degno di eventi sociali, e non è rimasto relegato alla quotidianità casalinga. Diverse leggende e racconti ruotano intorno al suo nome. Alcuni sostengono che si chiama zuppa nascosta, perché al suo interno nascondeva prelibati pezzi di carne; secondo altri perché le massaie la nascondevano sotto i cannovacci di cotone a "riposare" in modo che tutti gli ingredienti si amalgamassero a puntino.

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