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Olostru, agrivoddu

Agrifoglio

L'agrifoglio, simbolo dell'inverno e del Natale, è stata considerata una pianta portafortuna ancor prima del Cristianesimo. Si credeva proteggesse

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Carnevale, ogni dolce vale

Casalinghe disperate... mai♥

Sale aromatizzato alla sarda

sale vegetale

Tradizione vuole che, almeno una volta alla settimana, Sa meri de domu, la padrona di casa, metta sul fuoco la pentola dell'acqua con le verdure fresche e prepari il brodo vegetale. Il profumo delle verdure esalta il gusto di risotti, arrosti e sughi... è quindi sempre stato un buon alleato in cucina. Fare il brodo vegetale è semplice, ma ruba un po' di tempo nella preparazione delle verdure e nella cottura complessiva.

La vita frenetica dei nostri tempi ha cambiato la quotidianità delle donne di casa, ma non l'innata fantasia. Così è nato il sale aromatizzato alla sarda, con verdure ed erbe selvatiche, che sostituisce totalmente il brodo vegetale; bastano due o tre cucchiai di sale, mescolati in un poco d'acqua calda, e il gioco è fatto.

Il sale aromatizzato, oltre ad essere molto sano e bello alla vista, è facile da preparare perché non prevede cottura e ha una lunga conservazione. L'unica regola che le donne di casa non hanno dimenticato, è l'utilizzo di prodotti locali freschi e genuini, acquistati a km 0, direttamente del contadino. Se si aggiungono le erbette selvatiche appena raccolte nella macchia mediterranea, si avrà un tocco di gusto in più che piace ai più.

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Su Mazzamurru

pane al sugoSu mazzamurru è un piatto della tradizione popolare considerato tra i più "poveri", ma gli ingredienti freschi e genuini lo promuovono tra le pietanze più ricercate. Il sapore del pane e pomodoro racconta storie di uomini e donne che lavorano nei campi e la sera rientrano a casa. In cucina le donne preparano il brodo e gli uomini tagliano il pecorino sorseggiando un bicchiere di cannonau. Potrebbe essere la scena di un film o di un libro di Niffoi, fatto sta che nei nostri cuori ci sarà sempre un'immagine come questa; uno di noi, nella sua cucina che prepara la cena per i suoi cari. Gustare per credere!

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Zichi di Bonorva

pavoncellaIntrecci di fili di seta ... a Bonorva  pavoncella

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Sull’altopiano di Campeda, nel cuore del Logudoro, si erge un piccolo borgo di case in pietra. Si affaccia sull'antica Valle dei Nuraghi, un tempo abitata da guerrieri e pastori, che possedevano terre fertili e interminabili boschi, acqua e selvaggina.

Echi lontani lo chiamano "Bonus Orbis" che significa "buona terra" oppure "città buona" ma anche "Bono Orbas" cioè "buone case"... è Bonorva.

L'architettura dell'abitato è un susseguirsi di case con cortili che disegnano stradine strette strette. Percorrerle è come fare un tuffo nel passato: gli aromi delle cucine si mescolano con i profumi del bosco e le chiacchiere delle donne al telaio, si fanno chiare e nitide. Bonorva infatti è molto conosciuta per l'arte tessile: i telai orizzontali sono sempre in funzione e producono tappetti e arazzi molto colorati dai disegni classici, ispirati a modelli antichi.

E sulle trame degli arazzi InsulaGolosaRicette intreccia I fili di seta a Bonorva e ripropone un piatto tipico: Su Zichi, preparato con l'omonimo antico pane di grano duro. Ecco la ricetta da replicare ♥ 

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Zuppa di finocchietto selvatico

finocchio zuppaDurante tutto l'autunno fino a primavera inoltrata, i campi bagnati dalla pioggia leggera si profumano di finocchietto selvatico. Il verde smeraldo dei suoi ciuffi è facilmente riconoscibile tra le tante erbe spontanee e il suo gusto fresco e frizzante lo contraddistingue senza possibilità di errore.

Molto conosciuto fin da tempi remoti, il finocchietto selvatico è un ottimo ingrediente per preparare diversi piatti della tradizione. Aggiungilo ad altri semplici ingredienti reperibili in campagna come il formaggio pecorino fresco e il pane casereccio e ... voilà avrai la Zuppa di finocchietto selvatico,

InsulaGolosaRicette. vi consiglia di apparecchiare una bella tavolata, invitare amici e parenti, accendere un po' di allegria e consumarla ancora calda con un buon vino rosato e perché no, anche rosso. A voi la scelta ♥

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Anguille alla brace

L'anguilla è uno dei pesci più misteriosi del pianeta. E' capace di sopravvivere tranquillamente in acqua dolce o salata: la femmina, capitone, trascorre buona parte del ciclo vitale in acque dolci o salmastre, ma per riprodursi intraprende lunghi viaggi verso il mare aperto. Può raggiungere la dimensione di un metro e mezzo. Il maschio, ceca, sottile e trasparente, raggiunge la lunghezza massima di 40–60 cm e staziona permanentemente in acque interne o in prossimità della riviera marittima.
In Sardegna la cattura delle anguille è consentita da ottobre a febbraio nel mare territoriale e nelle acque interne. La taglia minima di cattura degli esemplari è pari a 28 cm di lunghezza totale. Gli esemplari di taglia inferiore non possono essere detenuti, trasportati o commercializzati, per tutelarne la specie. 

 anguille in laguna

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Aragosta alla sarda

aragosta sarda"Quando a Parigi scoppiava la rivoluzione c’era una cittadina, nella costa nord-occidentale della Sardegna adagiata sulle rive del fiume Temo, dove la regina Maria Antonietta avrebbe potuto pronunciare una frase del tipo: “Non hanno pane? Mangino aragosta!”, senza correre il rischio di perdere la testa. Perché davvero a Bosa c’è stato un tempo in cui l’aragosta era il cibo dei poveri, talvolta l’avanzo del pescato che i pescatori tenevano per sfamare se stessi e le loro famiglie. 

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Calamari ripieni alla sassarese

Calamari

Nelle sere silenziose quando il vento è calato, i pescatori raggiungono le piccole barche nel porticciolo illuminato solo dai lampioni. Un'altra notte fuori casa, sulle acque più profonde, alla ricerca dei calamari che, attratti dalle luci dei fari artificiali delle barche, si fanno pescare facilmente.

Al mercato del pesce si vendono bene. Le donne di prima mattina vanno in pescheria per scegliere i pezzi migliori.

In cucina inizia il rito della pulizia dei calamari. Si toglie l'osso interno, trasparente e filiforme e le interiora, facendo attenzione a non rompere la sacca con l'inchiostro. Con l'aiuto di forbici si tolgono gli occhi e il becco al centro della raggiera dei tentacoli e poi la pelle. Infine un risciacquo veloce sotto l'acqua corrente.

Per evitare di avere la carne gommosa la cottura deve essere breve, in qualsiasi modo li vogliamo cucinare. 

InsulaGolosaRicette ha fatto un giro per l'isola e ha trovato una ricetta marinara del nord, i calamari ripieni alla sassarese, un secondo piatto delicato ed elegante, ottimo per i pranzi e le cene di prestigio. La tradizione vuole che sia presente nel menù del pranzo di Natale o nella cena di San Silvestro.  

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