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Olostru, agrivoddu

Agrifoglio

L'agrifoglio, simbolo dell'inverno e del Natale, è stata considerata una pianta portafortuna ancor prima del Cristianesimo. Si credeva proteggesse

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Carnevale, ogni dolce vale

Casalinghe disperate... mai♥

Ravioli di ricotta

ravioli

Dopo un lungo periodo di siccità, l'autunno porta sempre le prime piogge. La terra assorbe tutta l'acqua piovana. Riacquista vigore ed emana un profumo particolare, quasi afrodisiaco. É un sentore di humus, funghi e muffa. Ma sa di buono, di cambiamento e di rinascita. Per me è di buon auspicio. 

Uno studio scientifico definisce questo profumo  col termine "petricore" che è dovuto ad un mix di elementi naturali come l’ozono e la geosmina (una molecola dal forte odore) che si mescola ad altri oli posseduti dalle piante rilasciati nell’aria subito dopo le piogge.

La natura si trasforma. Il sole si nasconde presto dietro l'orizzonte, le giornate si fanno sempre più brevi e gli alberi cambiano colore perdendo quasi tutte le foglie. Una nuova storia verrà raccontata.

Così InsulaGolosaRicette, speso nostalgica e sempre legata alle tradizioni vi propone i Ravioli di ricotta, un primo piatto conosciuto in tutta la regione. A seconda dei paesi e delle zone i ravioli vengono chiamati con nomi diversi: culurgionis, colunzones, culurzones, culurjones, culirgionis, culixonis, culurgionis, cruguxionis, insomma chi più ne dice, più ne cucini!

Dalle mie parti i ravioli di ricotta vengono chiamati anche culurgionis a mazz’e pardula, cioè ravioli col ripieno delle pardulas, le formagelle, il tipico dolce pasquale a cui è stato dedicato uno spazio nella sezione Dolci.

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Ravioli di ricotta e asparagi

ravioli ricotta e asparagiCosì, per caso, come se ci fosse un richiamo tra le anime belle, incontro una jana di Villacidro, Anna Pittauche con grande cuore ha condiviso con noi una ricetta antica di sua madre a base di ricotta fresca, a cui lei ha aggiunto gli asparagi selvatici, rendendola così molto particolare. 

Il periodo degli asparagi selvatici è a fine inverno, quando i primi raggi di sole, che annunciano la primavera, scoprono i teneri germogli verdi, con cui preparare la ricetta di Anna,Ravioli di ricotta e asparagi.

Non solo, con eleganza e discrezione  Anna ci dice che se non ci piace qualcosa, possiamo cambiare la ricetta! Ma c'è nessun motivo per farlo, perché gli ingredienti sono tutti genuini e locali, proprio come piace a noi ♥
Anna ci dà, poi, un consiglio a cui non avevamo pensato: ovvero congelare i ravioli di ricotta e asparagi, così che possiamo gustarli durante tutto l'anno perché gli asparagi, come detto si trovano solo alla fine dell'inverno. 

Buon appetito ♥

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Rose di pasta alle carote

rose di carote

Ci sono momenti che diventano ricordi. Sono quei lampi di memoria in cui ci rivediamo bambini nella cucina di casa, insieme alle mamme e alle zie che preparano i dolci o la pasta fresca per un'occasione importante o per il semplice pranzo della domenica.
Dopo anni, inscatolati in cassetti sconosciuti, vengono alla luce più nitidi di quanto si potesse immaginare.
E' una bella sensazione tornare indietro nel tempo, tutto sembra perfetto e in armonia. Nel profondo del tuo cuore sai che è tempo di fare la tua parte e cerchi l'occasione giusta per allestire le stesse scene, come se fosse un set cinematografico, dove il protagonista sei tu e i piccoli di casa. Ogni pretesto è buono per cucinare e giocare con i miei nipoti e i ricordi si moltiplicano sempre di più.

InsulaGolosaRicette dedica questa pagina a chi ama cucinare e a chi ha voglia di sognare ancora. 

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Sa Suppa Cuata

 stazzo

Sa suppa cuata, la zuppa nascosta, è il piatto più conosciuto della gastronomia gallurese ed è il primo per eccellenza nei pranzi nuziali; nasce nella Gallura di fine ‘700 ancora spopolata, selvaggia e dedita al solo allevamento di capi vaccini: le prime greggi di pecore appariranno un secolo dopo. I suoi ingredienti, il brodo e il formaggio, sono prodotti della pastorizia bovina. La particolarità antropologica di questa pietanza, è che si è trasformata nel tempo da piatto povero a piatto ricercato, degno di eventi sociali, e non è rimasto relegato alla quotidianità casalinga. Diverse leggende e racconti ruotano intorno al suo nome. Alcuni sostengono che si chiama zuppa nascosta, perché al suo interno nascondeva prelibati pezzi di carne; secondo altri perché le massaie la nascondevano sotto i cannovacci di cotone a "riposare" in modo che tutti gli ingredienti si amalgamassero a puntino.

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Sale aromatizzato alla sarda

sale vegetale

Tradizione vuole che, almeno una volta alla settimana, Sa meri de domu, la padrona di casa, metta sul fuoco la pentola dell'acqua con le verdure fresche e prepari il brodo vegetale. Il profumo delle verdure esalta il gusto di risotti, arrosti e sughi... è quindi sempre stato un buon alleato in cucina. Fare il brodo vegetale è semplice, ma ruba un po' di tempo nella preparazione delle verdure e nella cottura complessiva.

La vita frenetica dei nostri tempi ha cambiato la quotidianità delle donne di casa, ma non l'innata fantasia. Così è nato il sale aromatizzato alla sarda, con verdure ed erbe selvatiche, che sostituisce totalmente il brodo vegetale; bastano due o tre cucchiai di sale, mescolati in un poco d'acqua calda, e il gioco è fatto.

Il sale aromatizzato, oltre ad essere molto sano e bello alla vista, è facile da preparare perché non prevede cottura e ha una lunga conservazione. L'unica regola che le donne di casa non hanno dimenticato, è l'utilizzo di prodotti locali freschi e genuini, acquistati a km 0, direttamente del contadino. Se si aggiungono le erbette selvatiche appena raccolte nella macchia mediterranea, si avrà un tocco di gusto in più che piace ai più.

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Su Mazzamurru

pane al sugoSu mazzamurru è un piatto della tradizione popolare considerato tra i più "poveri", ma gli ingredienti freschi e genuini lo promuovono tra le pietanze più ricercate. Il sapore del pane e pomodoro racconta storie di uomini e donne che lavorano nei campi e la sera rientrano a casa. In cucina le donne preparano il brodo e gli uomini tagliano il pecorino sorseggiando un bicchiere di cannonau. Potrebbe essere la scena di un film o di un libro di Niffoi, fatto sta che nei nostri cuori ci sarà sempre un'immagine come questa; uno di noi, nella sua cucina che prepara la cena per i suoi cari. Gustare per credere!

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Zichi di Bonorva

pavoncellaIntrecci di fili di seta ... a Bonorva  pavoncella

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Sull’altopiano di Campeda, nel cuore del Logudoro, si erge un piccolo borgo di case in pietra. Si affaccia sull'antica Valle dei Nuraghi, un tempo abitata da guerrieri e pastori, che possedevano terre fertili e interminabili boschi, acqua e selvaggina. Echi lontani lo chiamano "Bonus Orbis" che significa "buona terra" oppure "città buona" ma anche "Bono Orbas" cioè "buone case"... è Bonorva.

L'architettura dell'abitato è un susseguirsi di case con cortili che disegnano stradine strette strette. Percorrerle è come fare un tuffo nel passato: gli aromi delle cucine si mescolano con i profumi del bosco e le chiacchiere delle donne al telaio, si fanno chiare e nitide. Bonorva infatti è molto conosciuta per l'arte tessile: i telai orizzontali sono sempre in funzione e producono tappetti e arazzi molto colorati dai disegni classici, ispirati a modelli antichi.

E sulle trame degli arazzi InsulaGolosaRicette intreccia I fili di seta a Bonorva e ripropone un piatto tipico: Su Zichi, preparato con l'omonimo antico pane di grano duro. Ecco la ricetta da replicare ♥ 

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Zuppa di finocchietto selvatico

finocchio zuppaDurante tutto l'autunno fino a primavera inoltrata, i campi bagnati dalla pioggia leggera si profumano di finocchietto selvatico. Il verde smeraldo dei suoi ciuffi è facilmente riconoscibile tra le tante erbe spontanee e il suo gusto fresco e frizzante lo contraddistingue senza possibilità di errore.
Molto conosciuto fin da tempi remoti, il finocchietto selvatico è un ottimo ingrediente per preparare diversi piatti della tradizione. 
Aggiungilo ad altri semplici ingredienti reperibili in campagna come il formaggio pecorino fresco e il pane casereccio e . .voilà avrai la Zuppa di finocchietto selvatico,
InsulaGolosaRicette. vi consiglia di apparecchiare una bella tavolata, 
invitare amici e parenti, accendere un po' di allegria e consumarla ancora calda con un buon vino rosato e perché no, anche rosso. A voi la scelta ♥

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Anguille alla brace

L'anguilla è uno dei pesci più misteriosi del pianeta. E' capace di sopravvivere tranquillamente in acqua dolce o salata: la femmina, capitone, trascorre buona parte del ciclo vitale in acque dolci o salmastre, ma per riprodursi intraprende lunghi viaggi verso il mare aperto. Può raggiungere la dimensione di un metro e mezzo. Il maschio, ceca, sottile e trasparente, raggiunge la lunghezza massima di 40–60 cm e staziona permanentemente in acque interne o in prossimità della riviera marittima.
In Sardegna la cattura delle anguille è consentita da ottobre a febbraio nel mare territoriale e nelle acque interne. La taglia minima di cattura degli esemplari è pari a 28 cm di lunghezza totale. Gli esemplari di taglia inferiore non possono essere detenuti, trasportati o commercializzati, per tutelarne la specie. 

 anguille in laguna

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Aragosta alla sarda

aragosta sarda"Quando a Parigi scoppiava la rivoluzione c’era una cittadina, nella costa nord-occidentale della Sardegna adagiata sulle rive del fiume Temo, dove la regina Maria Antonietta avrebbe potuto pronunciare una frase del tipo: “Non hanno pane? Mangino aragosta!”, senza correre il rischio di perdere la testa. Perché davvero a Bosa c’è stato un tempo in cui l’aragosta era il cibo dei poveri, talvolta l’avanzo del pescato che i pescatori tenevano per sfamare se stessi e le loro famiglie. 

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Calamari ripieni alla sassarese

Calamari

Nelle sere silenziose quando il vento è calato, i pescatori raggiungono le piccole barche nel porticciolo illuminato solo dai lampioni. Un'altra notte fuori casa, sulle acque più profonde, alla ricerca dei calamari che, attratti dalle luci dei fari artificiali delle barche, si fanno pescare facilmente.

Al mercato del pesce si vendono bene. Le donne di prima mattina vanno in pescheria per scegliere i pezzi migliori.

In cucina inizia il rito della pulizia dei calamari. Si toglie l'osso interno, trasparente e filiforme e le interiora, facendo attenzione a non rompere la sacca con l'inchiostro. Con l'aiuto di forbici si tolgono gli occhi e il becco al centro della raggiera dei tentacoli e poi la pelle. Infine un risciacquo veloce sotto l'acqua corrente.

Per evitare di avere la carne gommosa la cottura deve essere breve, in qualsiasi modo li vogliamo cucinare. 

InsulaGolosaRicette ha fatto un giro per l'isola e ha trovato una ricetta marinara del nord, i calamari ripieni alla sassarese, un secondo piatto delicato ed elegante, ottimo per i pranzi e le cene di prestigio. La tradizione vuole che sia presente nel menù del pranzo di Natale o nella cena di San Silvestro.  

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Cozze in tegame

cozze_marinaraProfumo di Mediterraneo. Sentore di brezza di mare. Richiami delle onde infrante. Sapore di molluschi nel piatto.
Aggrappati alle rocce crescono e diventano lucenti come i vetri di ossidiana del Monte Arci.

Nascondono al loro interno, una deliziosa sorpresa dal color giallo sole dal sapore inconfondibile. Sono le cozze della Sardegna, un prodotto certificato che garantisce al consumatore, l'acquisto sicuro di cozze allevate nel mare di Sardegna, controllate e depurate. 

InsulaGolosaRicette, amante dei prodotti locali e delle tradizioni, propone un secondo piatto marinaro, Cozzasa a sa Schiscionera, cozze sarde in tegame, consapevole che la ricetta non è un'esclusiva isolana, perché già conosciuta e amata in altri paesi, come la Francia e la Spagna, oltre che in gran parte dell'Italia. La sua unicità sta nell'ingrediente base: unico, saporito e nostrano, in breve, le cozze sarde.

  

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Grigliata di mare

Sardine_arrostoLa grigliata di mare è per le anime voraci, per i difensori del cibo mangiato con le mani, per chi ama l'odore del fumo della brace. Quindi, non abbiate paura di sporcarvi le dita. Potete sempre profumarle con l'elicriso o con il rosmarino selvatico. 
Nella gastronomia sarda le grigliate di pesce occupano un posto d'onore grazie alla varietà del pescato che ci viene regalato in ogni stagione dal dio Nettuno, in persona.
InsulaGolosaRicette ci racconta come preparare la grigliata di mare seguendo le antiche usanze casalinghe quando le famiglie si riunivano per le feste e si accendeva il fuoco per arrostire il pesce appena pescato. Così iniziava la festa nella festa.

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Muggini in salsa rossa

Dove le acque del mare del Golfo di Oristano si uniscono con quella della laguna di Santa Giusta, troviamo un pesce dal colore argento, chiamato dai sardi Sa Lissa! Il suo nome scientifico è Mugil cephalus così come lo aveva classificato Linneo nel 1758. 

Il muggine o cefalo ama stare in branco ed è capace di sopportare notevoli variazioni di salinità. Si può trovare nelle acque salmastre delle lagune e delle foci dei fiumi, e in mare lungo le coste rocciose, le scogliere frangiflutti e le coste sabbiose.  

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In estate Sa lissa si sposta dalle lagune e dalle foci dei fiumi fino al mare aperto, per tutto il periodo riproduttivo. Pescato in queste acque è un pesce semigrasso e le sue carni sono molto digeribili e ricche di proteine e di omega 3. Notoriamente classificato di seconda scelta, il muggine non ha nulla da invidiare a altri pesci considerati superiori, come il branzino. Inoltre Sa Lissa non “sa di fango” come vorrebbe una cattiva reputazione, ad esso attribuita. 

Nell'isola viene utilizzato soprattutto per la produzione della bottarga, ma è protagonista di tanti altri piatti della tradizione come il Muggine alla sarda, in cui viene tagliato a pezzi, infilato in uno spiedino e condito con alloro, sale, pepe e una leggera passata di olio extravergine d’oliva, oppure il Muggine con patate profumato alla vernaccia e cotto in forno. 

InsulaGolosaRicette propone i Muggini fritti in salsa rossa, un piatto oristanese da consumare freddo nelle calde giornate dell'estate sarda. 

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Orata ai profumi contadini

orata pomodori rosmarinoL'orata, regina dei mari, croce e delizia di ogni pescatore, è molto amata anche dagli chef.

InsulaGolosaRicette vi propone una ricetta marinara legata all'entroterra sardo per la scelta degli aromi e delle spezie, l’orata ai profumi contadini, un secondo piatto delicato e saporito, molto facile da preparare.

Il segreto per la buona riuscita, oltre che dalla freschezza del pesce è data dalla scelta delle erbe aromatiche più profumate, come il timo, il rosmarino, la mentuccia selvatica, l'alloro, la salvia, il finocchietto selvatico. Raccoglietele durante le giornate di primavera e conservatele con cura, potranno essere utilizzate durante tutto l'anno.

  

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